La lezione-spettacolo “Dante di-vergente e di-vertente” di Trifone Gargano, docente di Letteratura italiana all’Università degli Studi di Bari e scrittore, organizzata dall’Associazione “Francesco Saverio Nitti” con il patrocinio del comune di Melfi e il contributo dell’I.I.S. “Gasparrini-Righetti”, è stata un successo. Per la qualità della stessa, per la bravura del relatore, per la numerosa partecipazione che l’hanno caratterizzata.
Introducendo l’evento Gianluca Tartaglia, direttore di Associazione Nitti, e Giovanni Vetritto, segretario del comitato scientifico di Fondazione Nitti, hanno sottolineato come l’associazione, che ha concluso le sue attività del 2025, si conferma cuore della Fondazione di cui è partner e, ricordando un Dante Alighieri uomo, come Nitti, di forti passioni, riafferma la propria vocazione a portare la cultura tra la gente in forme non paludate.
“Il «classico» è quell’Autore che continua a parlare anche a distanza di secoli, a volte, direi, a dispetto del tempo stesso che scorre -ha affermato Trifone Gargano-. In questo senso Dante Alighieri è un «classico» che ha molto ancora da «dire» e da «dare» a un lettore di oggi.
La Divina Commedia può essere riattraversata seguendo diversi sentieri di lettura: dalla sua presenza nelle contaminazioni pop contemporanee (fumetti, canzoni, graphic novel, brand alimentari, cinema, teatro, etc.), al mondo digitale (le terzine dantesche come gli odierni tweet;
i «selfie» come istantanee dell’aldilà), all’Intelligenza Artificiale, al Metaverso. Esiste anche un Dante erotico ed eretico, che va conosciuto, letto e divulgato; come esiste pure un Dante giocoso (si pensi ai sonetti della così detta «tenzone» con l’amico Forese Donati).
La metodologia di lettura da assumere è quella ludica, che permette di apprezzare tutto ciò, nella consapevolezza che si apprende prima e meglio attraverso il ricorso alla ludo-didattica, e che si gusta appieno un testo partendo proprio dal gioco, dal divertimento (di chi scrive e di chi legge)”.
La ludo-lezione di Trifone Gargano ha regalato momenti di divertimento autentico (caratterizzato da risate piene) e momenti di alta riflessione morale e letteraria.
Il giusto equilibrio per chi intende parlare a tutti con quella «leggerezza» di linguaggio e di concetti che Italo Calvino auspicava avvenisse.

































