A Melfi l’artista scrittore rapollese Pasquale Campagna presenta uno spaccato genuino della “società di una volta”, quando ci si accontentava del poco che si aveva. L’evento

Dopo Rapolla, Ripacandida, Rionero e Ruvo del Monte, su iniziativa del Centro Italiano Femminile di Melfi, è stato presentato a Melfi presso la sala Mostre del Comune, l’ultimo libro dell‘artista scrittore rapollese Pasquale Campagna, 86 anni il prossimo mese di Marzo, ma sempre propositivo, dinamico e intraprendente.

In una sala gremita, alla presenza di un pubblico attento e partecipe, il terzo libro ha riscosso anche in questa circostanza consensi e ottimo riscontro, con merito e onore per l’autore, dopo la raccolta di poesie del 2017 ‘L’arte al servizio della cultura’ e ‘La voce del cuore’ del 2021.

Con conduzione e coordinamento di Antonio Petrino, sono intervenuti la presidente del CIF della cittadina normanna Rena Galgano, il direttore dell’UNLA locale Franco Cacciatore e l’editore Franco Villani (assente per motivi di salute la presidente dell’Associazione ‘Engel Von Bergeiche’ Rossella Calderone.

Un appassionante incontro dibattito, con protagonista l’autore, che ha ripercorso i momenti significativi della sua esistenza tra delusioni, amore, lavoro e arte, compresa la declamazione di alcune sue rime.

Un excursus storico fin dagli anni prima e dopo la guerra agli anni della speranza, tra emigrazione, rinascita, poesia, tristezza, impegno socio-culturale, gioia e dolore, la pandemia.

Il ‘madonnaro’ Campagna orgoglioso ed entusiasta dimostra in pieno la sua fede, talento, ricchezza di valori, maestria e grande sensibilità, con una partecipazione in un cortometraggio del 1958 in Campania dal titolo ‘Mamma Lucia, l’angelo dei caduti’ e nel film ‘Il Vangelo secondo Matteo’ di Pier Paolo Pasolini (come comparsa a Barile), oltre a premi, menzioni e riconoscimenti ricevuti in concorsi e manifestazioni in varie parti.

Tra la soddisfazione dei suoi figli presenti, Donato e Rossella, i riferimenti dell’emigrazione in Germania, le passioni del calcio e delle bocce e tanto altro, il tutto custodito e raccontato da una persona esemplare e straordinaria, non senza emozione, specie nel commovente ricordo della cara moglie Nicolina a quattro anni dalla sua scomparsa.

Dalla prefazione, curata dal prof. Domenico Calderone, si evince che il libro rappresenta uno spaccato genuino della società di una volta, quando la cosiddetta “società dei consumi” non aveva ancora preso il sopravvento e ci si accontentava del poco che si aveva, senza ricorrere al superfluo, in una corsa sfrenata e senza fine come accade, purtroppo, oggi.

Attraverso un registro linguistico di livello medio, quasi privo di sofismi, forestierismi e arzigogoli, l’autore ci porta avanti e indietro nel tempo, a bordo della sua ideale “macchina del tempo”, per portare il lettore a spasso tra le varie epoche, mettendolo in guardia, bonariamente, dalle facili illusioni che il mondo contemporaneo della modernità tecnologica tenta ad ogni costo di inculcargli.

Ecco il libro presentato.