A Melfi “il rispetto per il cibo, per la vita si è intrecciato con il rispetto verso i meno fortunati”. Ecco l’originale progetto pensato per questi studenti

La professoressa di educazione tecnologica dell’Istituto comprensivo “ Ferrara- Marottoli ” di Melfi, Alessandra Prete, volontaria UNICEF e responsabile del progetto Scuola Amica UNICEF, porta avanti quest’anno un “laboratorio sensoriale alimentare“ con le sue classi per educare, in maniera originale, alla comprensione della necessità dell’integrazione delle persone “diversamente abili”.

Ecco come racconta la sua esperienza:

“Con le classi seconde proseguo quest’anno la formazione, iniziata nelle prime, per educare al “diverso” (come persona meno fortunata) che ha il diritto di essere rispettata perché sa valorizzare le doti che ha.

Nelle attività laboratoriali ho chiesto ai miei alunni di bendarsi e provare ad ascoltare così le spiegazioni e a svolgere semplici esercitazioni: muoversi, per esempio, nell’aula magna dell’istituto senza avere la possibilità di vedere, usando solo il tatto, l’udito, etc.

Quest’anno ho invitato i miei alunni, approfondendo il percorso curriculare di educazione alimentare, a portare da casa il loro cibo preferito.

Volevo farli rifletter i su come semplici gesti di routine vengono vissuti da un ragazzo cieco.

Ho sistemato i contenitori del cibo a caso sui banchi della classe, disposti come i tavoli del ristorante, e ho invitato i ragazzi a sedersi e a “cercare” il loro pasto.

Gli alunni hanno individuato ciascuno il proprio contenitore, annusato per verificare che fosse quello il loro cibo preferito, sempre bendati hanno scartato le posate, verificato che il loro verso fosse quello giusto e cominciato a mangiare, assaporando e descrivendo a turno alla classe quello che stavano mangiando.

Al termine del laboratorio i ragazzi mi hanno ringraziato per aver vissuto un momento significativo di crescita.

Il rispetto per il cibo, per la vita si è intrecciato con il rispetto verso i meno fortunati”.

Ecco le foto.