Si è svolta nei giorni scorsi nel centro Arbereshe vulturino la cerimonia commemorativa del Principe ed Eroe Nazionale Albanese Giorgio Castriota Skanderbeg, a cui è stato dedicato un imponente busto marmoreo.
Il Sindaco di Barile Antonio Murano, dopo il benvenuto ai partecipanti e alle altre autorità presenti e la benedizione religiosa del Parroco Don Davide Endimione, ha rimarcato l’importanza e l’attualità delle radici con la madrepatria degli avi albanesi, giunti in Italia nella metà del XV secolo per sfuggire all’occupazione ottomana del loro Paese.
Murano ha detto:
“Radici e valori che vanno preservati, promossi e divulgati come un prezioso bagaglio etnico-storico-linguistico-antropologico da consegnare alle nuove generazioni come esempio e conoscenza per vivere consapevolmente il presente e costruire un più sereno e ottimale futuro”.
Alla cerimonia è intervenuto il giornalista e scrittore Emilio D’Andrea che, oltre a ringraziare il Sindaco e l’Amministrazione Comunale per aver colmato un vuoto durato oltre cinque secoli, ha declamato una sua toccante poesia dedicata proprio al Principe Skanderbeg, eroe moderno per ciò che concerne i valori identitari di un popolo, la visione di un’Europa fondata sulle comuni radici cristiane e la capacità di integrazione e convivenza civile fra etnie diverse nel rispetto reciproco e nell’accettazione di regole e norme del paese ospitante pur non abiurando le proprie origini e tradizioni.
Dopo i saluti del Presidente della Proloco-Epli Rocco Franciosa e del Prof. Donato Mazzeo direttore della storica rivista “Basilicata Arbereshe”, ha preso la parola il ricercatore di usi e costumi locali Renato Paternoster che ha illustrato nei minimi dettagli il significato, la tipologia e il simbolismo del copricapo del grande guerriero Giorgio Castriota Skanderbeg.
A dare una nota di colore e piacevole musicalità le signore in costumi Arbereshe del gruppo folk “Intercultura”, Presidente Giovina Paternoster e Direttore Artistico il coreografo albanese ormai naturalizzato italiano, Robert Lany.
Bella e significativa è stata la numerosa partecipazione ai canti e alla declamazione di poesie e proverbi Arbereshe degli alunni della locale scuola primaria, guidati dalle premurose insegnanti e supportati dal contagioso entusiasmo dei tanti genitori presenti alla manifestazione.