Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del consigliere comunale Arturo Raffaele Covella (Venosa Pensa):
“Il rispetto dello Statuto e dei Regolamenti comunali dovrebbe essere per una maggioranza di governo qualcosa di naturale per garantire non solo legalità all’azione amministrativa ma anche il rispetto dei principi democratici.
Purtroppo, in questi anni di amministrazione Gammone, abbiamo assistito a una violazione sistematica delle regole democratiche e dei regolamenti comunali.
Una violazione perpetrata con disinvoltura e nel silenzio di chi avrebbe dovuto vigilare e garantire proprio la salvaguardia dei diritti delle minoranze e la regolarità dell’azione politico-amministrativa.
L’ultimo consiglio comunale, che si è svolto a Venosa il 27 marzo scorso, ha sancito l’ennesima forzatura di tutte le regole dettate dai regolamenti comunali con una insopportabile compromissione dei diritti delle minoranze e una inaccettabile strafottenza rispetto al rispetto della legge da parte di chi dovrebbe dare l’esempio in una comunità.
Non solo si è evitato di calendarizzare l’ordine del giorno proposto dallo scrivente sull’impianto in costruzione da parte della Biometh, ma si è evitato di dare risposta alle interpellanze presentate sempre dal consigliere comunale di Venosa Pensa nei mesi di dicembre 2018 e di gennaio 2019.
Una ‘dimenticanza’ gravissima perché il regolamento del consiglio comunale prevede che, nella formazione dell’ordine del giorno, la discussione delle interrogazioni/interpellanze debba essere calendarizzata prima di ogni altro punto e nel primo consiglio comunale utile successivo alla loro presentazione.
Purtroppo, chi di dovere ha fatto finta di non sapere che erano state presentate ben 2 interpellanze urgenti da parte di Venosa Pensa su questioni molto importanti per la nostra città.
Con la prima interpellanza, infatti, si chiedeva conto all’amministrazione comunale della chiusura dello Sportello dell’Agenzia delle Entrate di Venosa.
La seconda, invece, prendendo spunto da alcune notizie apparse sui principali giornali locali, invitava il Sindaco a offrire delucidazioni in merito a tale presunte indagini e agli addebiti contestati a questa amministrazione.
Per tutelare il buon nome di Venosa si chiedeva di chiarire cosa sta accadendo negli uffici comunali che sono ormai oggetto di visite quotidiane da parte delle forze dell’ordine.
Comprendiamo benissimo che le domande poste da Venosa Pensa risultano scomode per chi amministra questa città, ma non possiamo accettare che per superare l’imbarazzo si violino così apertamente le regole e che lo si faccia senza battere ciglio.
Una situazione veramente intollerabile, ma che per fortuna è giunta alle sue battute finali.
Da parte nostra rimane tanta amarezza per come è stata trattata Venosa in tutti questi anni da una classe politica assolutamente inadeguata e anche per questa ragione continuiamo a lavorare per offrire una adeguata alternativa di governo e di idee per il bene di Venosa”.