La Giornata del medico si trasforma in Basilicata da semplice celebrazione a palcoscenico per un annuncio di svolta.
L’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, ha voluto dedicare un sentito omaggio alla categoria, sottolineando l’essenzialità del loro ruolo, e contestualmente ha fornito la misura di un cambiamento concreto: la Basilicata ha sottoscritto, dopo 17 anni di stallo, i contratti integrativi regionali con le figure chiave della medicina territoriale.
Ha detto Latronico esprimendo gratitudine:
“Essere medico va ben oltre le competenze tecniche.
Significa assumersi ogni giorno la gigantesca responsabilità di ascoltare, comprendere e decidere in condizioni difficili, mettendo la persona al centro, prima ancora della sua malattia.
Nei momenti di emergenza, di sofferenza e di incertezza i medici sono stati un vero e proprio punto di riferimento, offrendo non solo cura, ma anche speranza, umanità e vicinanza,” ha ribadito Latronico, onorando il sacrificio e la dedizione dimostrati in prima linea.
Il messaggio dell’assessore non si ferma però alla retorica della giornata.
Latronico ha voluto rimarcare l’impegno fattivo della Regione: la recente firma dei contratti integrativi regionali con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti.
“Questa firma, attesa per ben 17 anni, non è solo un atto burocratico; è un passaggio fondamentale che intendiamo seguire e accompagnare”, ha specificato Latronico.
“Deve rappresentare l’inizio di un nuovo, moderno modello di medicina territoriale e di prossimità, più incisivo e capace di rispondere ai bisogni reali delle nostre comunità.” L’assessore ha concluso con un forte richiamo al valore costituzionale della salute: “Rinnoviamo così il nostro sostegno a chi ogni giorno opera per il diritto alla salute.
A tutti i medici va il nostro grazie più sincero: per la competenza, per il sacrificio e per la dedizione silenziosa con cui affrontate ogni giornata.
Celebrare il medico significa riconoscere che prendersi cura degli altri è uno dei gesti più alti di responsabilità e di umanità”.

































