Melfi è l’unico ospedale lucano ad essere promosso dall’Agenzia Nazionale Sanitaria!

“Una sola struttura che raggiunge un livello molto alto in ambito osteomuscolare, l’Ospedale san Giovanni di Dio di Melfi, qualche reparto che consegue una valutazione al di sopra della sufficienza e una serie di bocciature rispetto a parametri sanitari rilevanti che non consentono agli ospedali lucani di superare a pieni voti la valutazione di Agenas”.

È quanto afferma, in una nota stampa, il capogruppo di Basilicata casa comune in Consiglio regionale, Giovanni Vizziello, che così commenta i risultati del Programma Nazionale Esiti 2025 pubblicati oggi a Roma da Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali.

“Il Programma Nazionale Esiti(PNE) è da 15 il più importante strumento di valutazione della qualità dell’assistenza sanitaria erogata dagli ospedali italiani – spiega Vizziello – e l’edizione 2025 di quella che è a tutti gli effetti una vera e propria classifica degli ospedali italiani assegna poche note di merito ai due principali ospedali lucani, il San Carlo di Potenza e il Madonna delle Grazie di Matera, laddove altri nosocomi del Sud Italia ricevono l’attestato di vere e proprie eccellenze in ambiti rilevanti dell’assistenza ospedaliera, come l’Azienda Universitaria Federico II di Napoli, il Perrino di Brindisi per la chirurgia oncologica o il Miulli di Acquaviva delle Fonti e la Casa di Cura Montevergine di Mercogliano per l’ambito cardiocircolatorio”.

“Alla notevole eterogeneità delle cure tra le diverse regioni d’Italia, testimoniata del resto dalla notevole mobilità sanitaria (quasi sempre da Sud verso il Nord) e dalla speranza di vita che varia anche di più di due anni in virtù della latitudine – sottolinea Vizziello – si aggiunge la difformità delle cure tra strutture della stessa regione, un fenomeno che non risparmia la Basilicata e che rende immanente il percorso diretto a limitare l’eccessiva frammentazione delle prestazioni tra le diverse strutture ospedaliere regionali”.

“Recuperare un rapporto virtuoso tra volumi ed esiti delle prestazioni soprattutto in ambito oncologico – conclude Vizziello – è fondamentale per elevare la qualità delle cure rese ai cittadini e per garantire la sicurezza delle stesse, utilizzando proprio strumenti come il Piano Nazionale Esiti per superare criticità che non possono più essere scaricate sulla salute dei cittadini”.