Riapertura Tribunale di Melfi: questa la richiesta al Presidente del Consiglio Regionale

Il Consigliere provinciale Vincenzo Bufano ha inviato una richiesta scritta al Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Marcello Pittella, chiedendo che in tempi rapidi metta all’ordine del giorno una mozione a favore della riapertura del Tribunale di Melfi.

L’obiettivo, sfruttare il dibattito in corso in Parlamento, innescato dal disegno di legge del Ministro Nordio sul riordino della geografia giudiziaria.

Si legge nella richiesta:

“La Regione Basilicata in passato si è già espressa a favore della riapertura del Tribunale di Melfi impegnandosi tra le altre cose anche ad accollarsi se necessario le spese delle utenze (allora stimate a circa 200 mila euro annue).

Oggi, a fronte della discussione che si farà a breve in Parlamento, vi è una possibilità concreta che bisogna cogliere subito facendo fronte comune.

Il 22 luglio scorso in Consiglio dei Ministri è stato approvato un disegno di legge, proposto dal ministro Nordio, volto a rivedere la geografia giudiziaria in Italia attraverso la riapertura di alcuni tribunali minori precedentemente soppressi.

A breve se ne discuterà in Parlamento per l’approvazione finale e nel testo iniziale presentato non figura il Tribunale di Melfi.

La finalità del disegno di legge, anche in ossequio al rapporto europeo CEPEJ 2025, è di migliorare l’efficacia e la qualità del funzionamento della giustizia in Italia anche attraverso un maggiore prossimità degli organi di giustizia nel territorio nazionale.

La chiusura del Tribunale e Procura della Repubblica a Melfi, avvenuta con D.Lgs. n. 155/2012, a distanza di tanti anni è ancora una ferita aperta e non rimarginata per tutta la comunità del Vulture-melfese-altobradano. Il Tribunale di Melfi storicamente ha rappresentato un presidio importane di giustizia, legalità, sicurezza, cultura, senza contare anche i negativi risvolti economici e sociali per l’intera area nord di Basilicata.

A Melfi insiste un Istituto Penitenziario di massima sicurezza e il più grande stabilimento industriale europeo automotive (Stellantis) che, con le altre aziende della zona industriale di San Nicola di Melfi (ad es. Barilla), rappresentano una parte economica rilevante in termini di PIL regionale e quindi fondamentale per l’esistenza della stessa Basilicata.

La presenza vicina di un presidio di legalità e sicurezza in molti casi può essere importante e strategica sia per la decisione delle aziende presenti a non delocalizzare le loro attività ma anche per quelle nuove che volessero investire nel territorio del Vulture-melfese.

Dopo tutti questi anni trascorsi dalla chiusura del tribunale di Melfi si può tranquillamente affermare che, contrariamente a quanto ipotizzato con la riforma del 2012, con il venir meno di un organo giurisdizionale dello Stato è aumentato il disagio per cittadini e aziende rispetto al bisogno di giustizia in tempi rapidi e sono aumentati anche i costi di accesso alla giustizia.

Per non parlare anche del congestionamento del Tribunale di Potenza che, con un carico di lavoro aumentato notevolmente, inevitabilmente determina importanti ritardi e lungaggini dei processi e quindi in generale della risposta di giustizia.

Tutte le Istituzioni di Basilicata devono convergere e attivarsi verso questo che ritengo sia un obiettivo comune da raggiungere.

Nei giorni scorsi ho già chiesto pieno sostegno ai 20 sindaci dei Comuni facenti parte dell’ex circondario del Tribunale di Melfi e di recente anche nell’assise della Provincia di Potenza si è approvata una mozione in tal senso.

Alla luce di tutte le ragioni sopracitate, ritengo sia indispensabile e fondamentale che anche il Consiglio regionale torni a pronunciarsi attraverso una mozione che impegni lo stesso Consiglio e la Giunta regionale a chiedere con forza al Governo nazionale e al Parlamento di riaprire il Tribunale e la Procura di Melfi.

Certo della sensibilità e urgenza che vorrà prioritariamente dedicare a questa importante questione – conclude Bufano – Le chiedo, attraverso un ampio coinvolgimento di tutti i consiglieri regionali, di iscrivere tale punto all’ordine del giorno in uno dei prossimi Consigli regionali al fine di poter licenziare in tempi rapidi un atto che vada in tal senso al fine di poter successivamente coinvolgere i Parlamentari, a cominciare da quelli lucani, sulla scorta di una forte e convinta richiesta di tutte le Istituzioni regionali”.