“Con la Basilicata che si svuota e l’automotive in crisi, il futuro rischia di diventare insostenibile”. Le richieste urgenti

“La fotografia scattata dall’OCSE nel rapporto Panorama Pensioni 2025 è chiara e impietosa: l’Italia rischia di essere tra i Paesi con l’età pensionabile più alta dell’area OCSE, arrivando a 70 anni per chi inizia oggi a lavorare.

Un dato che conferma ciò che la Confsal denuncia da tempo: il sistema è sostenibile per i pensionati attuali, ma mostra crepe profonde per le nuove generazioni.”

Lo dichiara Gerardo de Grazia, segretario della Confsal Basilicata, che sottolinea come questi segnali di allarme pesino ancora di più su territori fragili come la Basilicata.

Una regione che si svuota:

“Solo nei primi cinque mesi del 2025 la Basilicata ha perso 2.000 residenti.

È come se ogni mese sparisse un piccolo comune. Tra i giovani il ritmo è ancora più allarmante: circa 37 under 35 lasciano la regione ogni mese, quasi uno al giorno.

Questo esodo silenzioso è il sintomo di una regione che non riesce a trattenere le sue energie migliori.”

Un dato che il segretario collega direttamente alla sostenibilità del sistema previdenziale:

“Se i giovani se ne vanno e la popolazione invecchia, chi sosterrà in futuro il sistema pensionistico? Parlare di pensioni a 70 anni in una regione che perde i suoi lavoratori significa aggravare una situazione già critica.”

A pesare sulla Basilicata c’è inoltre la fase delicatissima dell’automotive:

“Le uscite volontarie negli stabilimenti Stellantis stanno riducendo progressivamente il bacino occupazionale diretto e dell’indotto.

La produzione è in calo e questo rallentamento ha già inciso sull’export regionale e sul PIL lucano.

Il rischio è gravissimo: perdere non solo posti di lavoro, ma anche competenze e specializzazioni industriali costruite in decenni.”

A livello nazionale, il rapporto OCSE ricorda che l’Italia spende oltre il 16% del PIL per le pensioni pubbliche e applica il tasso contributivo più alto dell’OCSE (33%).

Ribadisce de Grazia:

“È evidente che il peso del sistema è sulle spalle di chi lavora oggi.

L’Italia mantiene ancora una buona protezione per gli attuali pensionati, ma chiede ai giovani contributi elevati, carriere più lunghe e un’uscita che slitta sempre più avanti.

In Basilicata, dove il lavoro scarseggia e l’industria è in affanno, questo modello diventa insostenibile.”

Per de Grazia servono politiche coordinate e immediate:

“Chiediamo riforme strutturali che rendano sostenibile il sistema senza scaricare tutto sui giovani, ma soprattutto chiediamo interventi urgenti per la Basilicata:

• un piano straordinario contro lo spopolamento,

• una strategia industriale che salvaguardi l’automotive,

• incentivi all’occupazione stabile, in particolare giovanile,

• misure che permettano ai lavoratori lucani di non essere penalizzati da carriere intermittenti o frammentate.

L’OCSE non prevede un crollo imminente del sistema pensionistico, ma ci avverte che senza interventi l’equilibrio non reggerà.

La Basilicata è già oggi un laboratorio delle criticità nazionali: calo demografico, crisi industriale, occupazione debole.

Non possiamo permettere che i giovani lucani vedano la pensione come un traguardo lontano e incerto. Servono scelte coraggiose, ora.”