Crisi idrica: “l’acqua è un diritto e il futuro della Basilicata si costruisce solo partendo da qui”. Questa la lettera aperta al Presidente Bardi

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta indirizzata al Presidente Bardi da parte del Coordinamento Agricoltori della Basilicata:

“Presidente Bardi,

abbiamo ascoltato con sincero stupore la Sua intervista su Rai3. SentirLa affermare che in Basilicata “non vi è alcuna emergenza idrica” ha creato un disagio profondo, perché la realtà che tanti lucani stanno vivendo racconta l’esatto contrario.

Siamo a fine novembre, in pieno autunno, un periodo dell’anno in cui gli invasi dovrebbero garantire sicurezza e continuità. E invece, in diverse aree della Basilicata, l’acqua non arriva più con regolarità.

Non è un’impressione, né una voce isolata: è la quotidianità di famiglie che stanno già affrontando razionalizzazioni, cali di pressione e turnazioni per uso civile, predisposte da Acquedotto Lucano molto prima dell’arrivo dell’estate.

Ci sono famiglie che aspettano l’annuncio delle turnazioni per capire quando potranno avere un po’ d’acqua; madri che programmano la giornata sulle fasce orarie in cui la pressione torna; anziani che controllano il rubinetto con la speranza che non resti muto.

Sono gesti silenziosi, normali solo per chi li vive, ma raccontano una verità che non può essere ignorata.

E mentre tutto questo accade, i dati ufficiali – pubblici e consultabili da chiunque – descrivono un quadro tutt’altro che rassicurante:

– Monte Cotugno: poco sopra i 32 milioni di metri cubi

– Pertusillo: poco oltre i 27 milioni di metri cubi

Numeri così bassi in autunno non sono ordinari. Sono un segnale chiaro di fragilità che non può essere minimizzato.

Presidente, una comunità può sopportare la fatica, può adattarsi alle difficoltà, può affrontare i sacrifici con dignità. Ma non può accettare che la propria realtà venga raccontata come se non esistesse.

La Basilicata non chiede promesse: chiede verità, responsabilità e ascolto.

E c’è un aspetto che non può essere dimenticato: l’essenza stessa della Regione Basilicata sta nel suo simbolo, in quelle quattro onde che rappresentano l’acqua. È la nostra identità più profonda, un fondamento dal quale non si può prescindere.

Chi guida questa terra non può ignorare ciò che definisce la nostra storia, la nostra economia e la nostra vita quotidiana.

L’acqua non è un tema politico. È un tema umano, familiare, quotidiano. E mentre la nostra regione vive una situazione concreta e già visibile, sentire dire che “non c’è emergenza” allontana le istituzioni dalla vita delle persone.

Noi non cerchiamo polemiche né scontri. Ma abbiamo il dovere di dire una cosa semplice: Presidente, ascolti i lucani.

Ascolti chi vive già razionamenti in autunno.

Ascolti chi convive con turnazioni in un periodo in cui tutto dovrebbe essere stabile.

Ascolti la voce calma di una regione che chiede solo verità.

Una terra si guida guardando in faccia ciò che accade davvero, non ciò che si spera accada. E chi la guida deve sentire fino in fondo il peso e l’onore della responsabilità.

Se chi governa non riesce più a vedere ciò che la sua gente affronta ogni giorno, se continua a percepire normalità dove da settimane c’è disagio, se non sente questo grido composto ma chiaro, sarà la stessa realtà – con la sua forza silenziosa – a suggerire il passo più giusto da compiere. Non serve dirlo. Lo si comprende.

Noi restiamo qui, con rispetto e fermezza, a difendere la verità e la dignità di questa terra.

Perché l’acqua è un diritto, e il futuro della Basilicata si costruisce solo partendo da qui“.