La statua lignea di San Sebastiano di Giovanni da Nola torna a Melfi, dopo quasi cinquant’anni. Ecco dove è stata posizionata

La statua lignea di San Sebastiano di Giovanni da Nola torna a Melfi dopo quasi cinquant’anni.

“Di maniera che in Napoli, essendo tenuto per iscultore maraviglioso e di tutti il migliore, Giovanni da Nola…”

Così Giorgio Vasari descrive il grande maestro della scultura napoletana del Rinascimento, autore della preziosa statua di San Sebastiano che oggi, dopo decenni, è stata ufficialmente ricollocata nella sua sede originaria all’interno della cappella gentilizia del castello.

La cerimonia di inaugurazione rappresenta un momento di particolare importanza nella storia culturale della città.

L’opera, risalente al Principato dei Caracciolo, è stata posizionata accanto alla pala d’altare di Cristiano Danona, capolavoro fiammingo già restaurato e riportato a Melfi negli anni scorsi.

La presenza congiunta delle due opere restituisce alla cappella la sua composizione storica e la sua funzione originaria.

Con questo rientro, Melfi si colloca con pieno diritto nella prima fila delle città lucane – e non solo – per il valore del proprio patrimonio storico-artistico dedicato alle arti figurative.

Un primato che si integra con il vasto patrimonio monumentale della città, noto soprattutto per la sua straordinaria stagione medievale, ma ricco di testimonianze di epoche diverse.

Questo evento, fa sapere il Sindaco:

“contribuisce a consolidare il ruolo di Melfi come punto di riferimento nel panorama culturale regionale e meridionale.

La città rafforza così il proprio percorso di crescita, che guarda anche alla prospettiva della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2029.

Un ringraziamento ai direttori dei Musei e Parchi Archeologici di Melfi-Venosa e Matera – dott. Tommaso Serafini, dott.ssa Erminia

Lapadula e dott. Filippo Demma – per la collaborazione che ha reso possibile questo importantissimo risultato.

Ora tocca a noi melfitani essere pienamente consapevoli e primi testimoni del valore di questa importantissima riacquisizione”.