Proroga Punto Nascita di Melfi, le preoccupazioni rimangono: il commento dell’Amministrazione e dell’ex parlamentare Brescia

L’Amministrazione di Melfi accoglie positivamente la decisione della Regione Basilicata di prorogare per almeno un biennio l’attività del punto nascita dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Melfi e precisa:

“Il territorio del Vulture-Melfese, con una popolazione che sfiora i 100.000 abitanti, una forte concentrazione industriale e una naturale funzione di cerniera con Puglia e Alta Irpinia, rappresenta una delle aree più strategiche della Basilicata.

Proprio per questa sua centralità demografica, sociale ed economica, il potenziamento del Presidio Ospedaliero di Melfi non è un’opzione accessoria, ma un’esigenza imprescindibile per l’intera regione.

È in questo quadro che si colloca la recente Delibera Regionale n. 693 dell’11.11.2025, frutto anche di interlocuzioni tra il sindaco e la giunta regionale, con cui la Regione Basilicata ha disposto la proroga biennale del Punto Nascita di Melfi.

Una decisione che accogliamo favorevolmente, perché consente al territorio di guadagnare un ulteriore margine temporale.

Gli impegni richiamati nella delibera – seppur importanti come motivazione formale della proroga – richiedono adesso azioni concrete e immediate da parte dell’Azienda sanitaria: potenziamento del personale e consolidamento stabile dell’organizzazione interna, oltre all’adeguamento in corso delle dotazioni e, soprattutto, un piano chiaro di rilancio del Punto Nascita di Melfi come parte integrante della programmazione sanitaria regionale.

L’interlocuzione con la Regione è dunque, per noi, non un risultato acquisito ma una richiesta costante, politica e sociale, della comunità che rappresentiamo, più volte manifestata e oggi ancora più urgente.

Alcuni segnali sono arrivati, ma adesso occorre compiere un salto di qualità nelle decisioni, perché la strategicità dell’area impone uno sguardo più ampio, a lungo termine, coerente con le necessità di sicurezza, prossimità e continuità dei servizi.

Per parte nostra, sul territorio, completeremo rapidamente la fase di ascolto già avviata, in vista del Consiglio Comunale aperto su sanità e ospedale di Melfi, richiesto da tempo e ormai improcrastinabile.

Sarà quella la sede nella quale auspichiamo possano finalmente giungere le risposte attese da un’intera comunità.

Bene, dunque, la proroga.

Ma essa rappresenta un tempo prezioso che va riempito da decisioni solide e da interventi reali, perché il potenziamento del Presidio Ospedaliero di Melfi non può che nascere dalla consapevolezza condivisa di quanto questo territorio sia – oggi più che mai – strategico per la Basilicata“.

Queste invece le preoccupazioni relative al deliberato regionale di proroga del Punto Nascita di Melfi del sen. Giuseppe Brescia che, in un comunicato stampa, dichiara:

“ritorno sul Punto Nascita dell’ospedale di Melfi e sulla proroga biennale deliberata dalla Giunta regionale, per onestà intellettuale e per una insopportabile sensazione di furbizia politica.

Non è mio costume sottovalutare i risultati raggiunti con la delibera di proroga.

La Giunta regionale è stata costretta a deliberare a seguito delle proteste generalizzate a Melfi e nell’area del Vulture Melfese Alto Bradano.

Sono tra quelli che hanno contestato, con atti alla mano, le discutibili rassicurazioni sulla conferma dell’UOC di Ostetricia e Ginecologia di Melfi pervenute dalla Direzione Generale del San Carlo di Potenza.

Ora, però, vedo troppi, esagerati, voluti, entusiasmi sulla proroga biennale.

Invito ancora una volta al confronto pubblico ed istituzionale del e nel Consiglio Comunale di Melfi, con tutti i sindaci della zona e con la Regione Basilicata, non solo perché vedo tagliole in giro, ma soprattutto perché si affronti alla luce del sole il futuro dell’ospedale di Melfi e del Punto Nascita, da ben definire nel nuovo Piano Sanitario Regionale.

Riassumo le mie preoccupazioni sul provvedimento regionale.

La DGR n. 693 di martedì 11 novembre scorso, di proroga del Punto Nascita di Melfi, va letta assieme alla delibera del DG Spera n. 488 del 30.06.2025 relativa all’Atto Aziendale AOR “San Carlo”, il cui allegato 3 non prevede più l’UOC di Ostetricia e Ginecologia a Melfi.

Credo che non a caso la stessa Direzione Generale del San Carlo di Potenza, in questi ultimi due anni, non abbia provveduto a coprire i posti vacanti di primario di Ostetricia e Ginecologia (vacante, appunto, da due anni e coperto con incarico, scaduto da tempo, ad un medico facente funzione, anche lui nei prossimi giorni in pensione) e di ginecologi da tempo non più in servizio.

Dal primo dicembre restano in reparto solo tre medici dipendenti che obiettivamente non potranno assicurare sempre la reperibilità notturna e festiva. Nè lo potranno fare i medici gettonisti, vecchi ed eventualmente nuovi.

Con il pensionamento dei prossimi giorni, il Punto Nascita di Melfi non avrà più nemmeno il “primario” facente funzione.

Quindi, l’attuale UOC di Ostetricia e Ginecologia di Melfi sarà diretta da Potenza, che non avrà alcuno stimolo a rilanciare il reparto di Melfi.

Non è un caso che la delibera di giunta regionale dell’altro giorno di “proroga biennale”, al punto 3) impegna “i direttori generali delle aziende e degli enti del SSR di Basilicata a promuovere e sottoscrivere, entro il 30 novembre prossimo, un protocollo di intesa per rendere immediatamente disponibile proprio personale medico operante nei punti nascita che rispettano gli standar… per il punto nascita di Melfi, ….”. (Sarebbe interessante conoscere il numero annuale dei parti degli altri Punti Nascita lucani. Per trasparenza e curiosità).

Quindi, si conferma, nessun concorso per primario e medici autonomi per l’Ostetricia e Ginecologia di Melfi.

Attenzione, poi, al punto 4) della delibera stessa che così recita: “Di dare atto, fin da ora, che, qualora non dovessero essere raggiunti gli standard previsti, la Regione Basilicata procederà all’immediata chiusura del punto nascita di Melfi”.

Solo due anni per superare quelle criticità ignorate, almeno nell’ultimo quinquennio, dai responsabili aziendali e politici o non affrontate con la dovuta convinzione e determinazione. Anzi!

Insomma, ora si spiega perché in questi due anni passati il DRG del San Carlo di Potenza non abbia pubblicato alcun Avviso pubblico per coprire il posto vacante di Primario di Ostetricia e Ginecologia di Melfi e né sono stati coperti i posti vacanti di ginecologi non più in servizio (posti assicurati con medici gettonisti, con molto più aggravio di spesa).

Ciò ha vanificato gli sforzi e i sacrifici dei medici in servizio a tempo pieno ed anche l’ottimo lavoro fatto dal dott. Ardito, ultimo primario della UOC di Ostetricia e Ginecologia, andato via da Melfi due anni fa e che nulla si è fatto per trattenerlo nell’ospedale di Melfi.

Quindi, la giunta regionale ha deliberato la proroga del Punto Nascita, ma senza primario autonomo e senza concorsi per coprire i posti vacanti.

Ancora con medici, mi verrebbe da dire, a scavalco, con pochi stimoli a investire il loro futuro professionale nell’ospedale di Melfi.

Per questi motivi invito ancora una volta gli amministratori locali a non farsi prendere da esagerati entusiasmi della “proroga”.

Il Punto Nascita di Melfi potrà essere rilanciato solo se avrà il proprio primario, i propri medici, le proprie ostetriche.

In breve, quel personale sanitario in servizio pieno a Melfi che abbia l’interesse a creare un vero rapporto col territorio, con i medici di base del nord della Basilicata e dei comuni limitrofi di Campania e Puglia; quei ginecologi e quelle ostetriche che diventino per davvero punto di riferimento e di fiducia delle donne in gravidanza e delle loro famiglie.

Temo che in assenza di questo, la Regione Basilicata abbia già decretato la chiusura del Punto Nascita di Melfi.

E temo anche che la proroga possa essere solo momentanea polvere negli occhi.

No, non va per niente bene, Madama la Marchesa!”.