Alla Basilicata oltre 2 milioni di euro per potenziare gli screening oncologici. I dettagli

“Potenziare in maniera strutturale gli screening oncologici estendendo le fasce d’età dei destinatari, attraverso nuove risorse che ammontano complessivamente a 238 milioni di euro nel 2026 e che comporteranno per la Basilicata la possibilità di usufruire di quasi 2,3 milioni di euro.

E’ questa, probabilmente, la vera novità in materia sanitaria della Manovra 2026 varata dal Governo Meloni e che l’Assessore Latronico deve cogliere senza indugi per rafforzare gli screening che sono oggi l’arma più efficace contro il cancro”.

E’quanto afferma, in una nota, il Capogruppo in Consiglio regionale di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello che così commenta la bozza del Disegno di Legge sul Bilancio 2026 approvata dal Consiglio dei Ministri e che si appresta alla discussione parlamentare per l’approvazione.

Sottolinea Vizziello:

“Gli stanziamenti diretti a rafforzare nel Paese e soprattutto nel Mezzogiorno gli istituti della prevenzione secondaria sono un elemento positivo nel quadro generale di una Manovra finanziaria destinata a deludere le aspettative dei cittadini, perché disperde i pochi soldi disponibili in mille rivoli, senza delineare prospettive di rilancio del servizio sanitario che pretendono risorse nettamente superiori a quelle stanziate.

Un fondo aggiuntivo per la Basilicata di più di due milioni di euro per estendere lo screening mammografico anche alle donne di età compresa tra 45 e 49 anni di età e a quelle che hanno tra i 70 e i 74 anni di età, come del resto per allargare lo screening per il tumore del colon retto alle persone con più di 70 anni d’età rappresenta per la nostra regione un investimento fondamentale nella lotta alle patologie tumorali che, se intercettate nello stadio iniziale, comportano terapie meno invasive e soprattutto prognosi migliori.

Oggi, purtroppo, il 40% delle donne che riceve una diagnosi di tumore al seno ha meno di 50 anni e quindi resta esclusa dai programmi di screening che la maggior parte delle regioni italiane effettua solo nella fascia di età compresa tra 50 e 70 anni.

Una esclusione che potrà essere evitata proprio grazie alla previsione contenuta nella Legge di Bilancio 2026 e che rappresenta una grande opportunità per quelle regioni come la Basilicata che fanno registrare tassi di adesione ai programmi di screening oncologici inferiori alla media nazionale”.