Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato del Deputato Arnaldo Lomuti:
“Il ministro Urso vada a trovare i lavoratori e le lavoratrici di Transnova, Logitech, Tiberina, PMC e Teknoservice, che da decenni operano nell’indotto Stellantis di Melfi e che hanno garantito -spesso nell’ombra- la continuità produttiva di uno degli stabilimenti automobilistici più importanti d’Europa.
Oggi, questi lavoratori – maggior parte 50enni – si trovano di fronte a un rischio concreto di licenziamento, dopo anni di contratti in proroga, affidamenti opachi e mancate gare d’appalto.
Sono donne e uomini che hanno attraversato tutte le fasi dell’industria automobilistica, dalla Fiat alla FCA, fino a Stellantis.
Persone che non chiedono assistenza, ma continuità occupazionale. Chiedono dignità.
È una vicenda che racconta due criticità profonde del nostro Paese:
– la prima, è l’assenza di una politica industriale nazionale capace di cavalcare la transizione dell’automotive;
– la seconda, è la distanza tra le strategie delle multinazionali e la realtà dei territori che, per decenni, hanno sostenuto la crescita industriale dell’Italia.
La Regione Basilicata è latitante, non assume un ruolo attivo, non convoca un tavolo permanente nell’immediato con sindacati e aziende.
Ma alla sonnolenza regionale si aggiunge quella del Governo nazionale, che un tavolo permanente l’ha aperto ma non ha ancora portato a nulla.
Il Movimento 5 Stelle chiede una linea unitaria:
- tutela immediata dei lavoratori dell’indotto;
- trasparenza sugli affidamenti e sulle proroghe pluriennali;
- riconversione e formazione per la transizione ecologica dell’automotive;
- pretendere da Stellantis di garantire i livelli occupazionali e di assegnare commesse chiare e precise a Melfi;
- al Governo di avviare serie e importanti campagne di sostegno al comparto automotive.
E poi c’è un altro problema: la filiera, invece di tutelare tutti i lavoratori in modo equo, ha creato diversi livelli di contrattazione, generando disparità e discriminazioni.
Melfi sta vivendo una crisi industriale senza precedenti, per la quale il governo non ha soluzioni, non ha risposte. Il Ministro Urso dovrebbe andare ad ascoltare quei lavoratori e lavoratrici, molti dei quali in cassa integrazione e senza prospettive, che in queste ore sono davanti ai cancelli delle proprie fabbriche.
Con lacrime di rabbia chiedono solo una cosa: di poter lavorare. E invece sono costretti a recarsi in fabbrica un paio di volte al mese, se va bene o a usufruire della cassa integrazione.
Meloni si è battuta in Europa per spendere più soldi in armi, noi diciamo che un Governo serio lotta per investimenti seri su rilancio industriale e contrasto a carobollette e carovita.
Melfi, Pomigliano, Termoli, insieme agli altri poli, sono stati simboli di riscatto e non devono diventare zone di sacrificio.
Un Governo serio li dovrebbe rendere veri e propri laboratori di innovazione e coesione, mentre oggi rischiano di trasformarsi in laboratori di marginalità”.


































