«Dieci anni fa con l’arrivo della Jeep Renegade e della 500X nello stabilimento lucano di Fiat Chrysler a Melfi, si aprì una nuova stagione per l’industria dell’auto in Basilicata e in Italia.
Fu un momento storico: nel luglio 2015 furono assunti 1.848 giovani a tempo indeterminato, portando il numero complessivo delle lavoratrici e dei lavoratori a circa 7.240 unità.
Un risultato straordinario, che rafforzò la base occupazionale e contribuì in modo significativo alla crescita del PIL, dell’export e allo sviluppo del Mezzogiorno».
Così ricorda il segretario Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista che aggiunge:
«Grazie alla Jeep Renegade non si è trattato soltanto di un modello automobilistico, ma di un simbolo di rinascita industriale e di fiducia per un intero territorio.
Un’esperienza che rimane nel cuore di tanti lavoratori e famiglie, ancora oggi segno tangibile di cosa significa legare un marchio a una comunità.
Oggi, a distanza di dieci anni, il mondo dell’auto è radicalmente cambiato: pandemia, transizione all’elettrico, terre rare e scelte incerte della politica europea stanno condizionando negativamente il settore.
Per questo è fondamentale che Stellantis continui a investire, garantendo stabilità e lavoro.
Anche grazie alle nostre pressioni Stellantis ha rivisto i propri piani: dai soli 4 modelli completamente elettrici inizialmente previsti a Melfi, si è passati ad affiancare anche le versioni ibride.
È l’unica strada per recuperare volumi, visto lo scarso andamento del mercato dell’elettrico puro.
Il cronoprogramma prevede:
- DS8 elettrica già in produzione;
- a breve, nello stabilimento di Melfi, il lancio ufficiale della Nuova Jeep Compass nelle versioni full electric e ibrida;
- DS7 nel primo semestre 2026,
- a seguire, la Lancia Gamma – entrambe ibride ed elettriche.
Per Melfi e per l’intero settore sarà cruciale l’incontro di domani, 20 Ottobre, a Torino con l’amministratore delegato Antonio Filosa e i sindacati.
È lì che ci aspettiamo risposte concrete per garantire futuro e continuità occupazionale».