Medici in fuga dalla Basilicata: il rapporto

La Basilicata non è una terra per medici.

Lo dice l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ha pubblicato uno studio sulla diffusione dei professionisti sanitari e sul trend negli ultimi dieci anni.

Quello che emerge come riporta rainews è un quadro sconfortante: una lenta ma inesorabile emorragia di personale da un territorio formato in larga parte da aree periferiche e ultraperiferiche. Dunque, di scarso appeal.

Tra il 2013 e il 2023 la Basilicata ha perso oltre il 24 per cento dei medici del servizio sanitario regionale.

Erano 1.242, ne sono rimasti 942.

E’ il calo – in termini percentuali – più consistente di tutto il Paese, che peraltro registra mediamente un aumento dell’1,85 per cento.

E non è un caso se a segnare i cali più marcati sono le regioni morfologicamente simili – come la Calabria – o scarsamente popolate – come il Molise o la Valle d’Aosta.

Sembra andare meglio sul fronte dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta: sono rispettivamente 443 e 60.

In calo rispetto al 2013, certo, ma il peso percentuale sulla popolazione – almeno per i medici di base – è il più alto di tutto il Paese.

Allargando lo sguardo a infermieri e operatori socio sanitari, il quadro è diverso.

Scende, ma di poco, il numero dei primi.

Aumenta, invece, del 48 per cento, il numero degli Oss.