Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di UILM – FISMIC:
“Oggi si è consumata una brutta pagina al tavolo convocato presso l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Basilicata.
Nonostante la presenza dell’Assessore Cupparo e tutti i tentativi messi in campo per costruire un percorso condiviso, l’azienda LAS-LGS ha deciso in modo repentino e irresponsabile di abbandonare il nostro territorio, lasciando senza futuro decine di lavoratori e le loro famiglie.
Durante l’incontro è stato più volte spiegato all’azienda che esistevano strumenti idonei – e a costo zero – per attivare ammortizzatori sociali e accompagnare i lavoratori in un percorso di transizione giusta.
Ma evidentemente il problema non era economico: le vere ragioni della fuga vanno cercate altrove.
L’assessore alle Attività Produttive, insieme a noi, ha tentato fino all’ultimo di far recedere l’azienda dall’invio delle lettere di licenziamento, ma ogni tentativo è stato inutile. Oggi, per questi lavoratori, si apre una pagina buia.
Nel frattempo, è stato almeno definito un percorso che consentirà a tutti i lavoratori coinvolti di accedere a corsi di formazione e riqualificazione, per cercare di rientrare nel mondo del lavoro.
Insieme alla Regione abbiamo condiviso anche la necessità di istituire subito un bacino di prelazione, che coinvolga Regione, Stellantis e organizzazioni sindacali.
Ogni nuova opportunità lavorativa che arriverà nell’area industriale di Melfi dovrà tenere conto – in via prioritaria – proprio di questi lavoratori.
L’impegno dell’Assessore è quello di attivarsi in tempi rapidissimi per costruire questo Bacino, nella speranza che possa rappresentare un primo segnale di ripartenza, in un contesto ancora segnato da troppe incertezze.
Intanto, è finalmente arrivata anche la convocazione del tavolo con Filosa – come da noi richiesto – dove porteremo con forza la voce non solo dei lavoratori degli stabilimenti italiani, ma anche di chi oggi ha perso il lavoro ed è rimasto indietro.
Non ci arrenderemo e saremo sempre al fianco di queste famiglie e di questi lavoratori”.