A Venosa alta l’attenzione sulla conoscenza e rinascita di questo antico percorso viario. Il progetto

Nella suggestiva cornice del Castello aragonese di Venosa, ieri si è svolta la seconda tappa della presentazione del progetto “A.I. Herculia. La strada perduta rinasce”, serata condotta da Rocco Franciosa, direttore In Italia Magazine.

L’incontro è stato patrocinato dall’amministrazione comunale di Venosa con il supporto di varie associazioni lucane e locali tra cui “Venosa città della cultura” e il Club per l’Unesco del Vulture, con la presenza della presidente e di numerosi soci.

Enzo Fierro, ideatore del progetto, ha illustrato la mission: conoscenza e rinascita dell’antico percorso viario come volano di sviluppo del territorio attraverso l’uso delle nuove tecnologie.

Fierro ha sottolineato quanto sia importante per le aree interessate la “rinascita” della via Herculia, focalizzando l’attenzione sul coinvolgimento delle realtà culturali e associative dei comuni grazie al supporto delle amministrazioni locali.

Nel corso del suo intervento, si è soffermato sui punti principali per la realizzazione del progetto, partendo dallo studio del tracciato viario antico, con il coinvolgimento degli studiosi, degli addetti ai lavori e della Soprintendenza, per arrivare alla “ricostruzione” della strada attraverso l’uso consapevole dell’Intelligenza Artificiale, strumento per la divulgazione e la fruizione del patrimonio, finalizzato a creare nuove prospettive e possibilità di crescita economica delle città interessate.

L’archeologa Tonia Giammatteo, presidente del Club per l’Unesco del Vulture, ha illustrato l’importanza della Herculia, via regina Lucanorum”, nella storia antica della Basilicata, tracciando le linee guida ricostruttive dal punto di vista storico-archeologico di questa arteria viaria antica, passaggio obbligato e importante che dimostra la grande ricchezza dei territori interessati in epoca tardoantica.

Sottolineando la centralità della città di Venusia, nella ricostruzione storica del percorso l’archeologa si è soffermata sui ritrovamenti che documentano il tracciato viario antico e sulle tracce archeologiche già conosciute, ponendo l’accento sulla necessità di implementare gli studi e le ricerche soprattutto per avvicinare, anche grazie all’impiego delle nuove tecnologie, i giovani alla conoscenza del proprio territorio.

L’architetto Antonello Laurita ha dato un saggio dell’impiego della A.I. a supporto del progetto, mostrando attraverso la “ricostruzione artificiale” della strada presentata dall’avatar del suo costruttore Massimiano Erculio, come l’intelligenza artificiale, sapientemente guidata, può essere un utile e ormai indispensabile strumento di divulgazione veloce ed efficace.

Franco Mollica, sindaco della città di Venosa, ha concluso l’incontro, ribadendo il supporto dell’amministrazione al progetto e proponendo la città di Venosa come capofila per la sua realizzazione.