Ospedale di Melfi, preoccupazioni per questa vicenda: “ogni servizio tolto ha il retrogusto di un pericoloso depotenziamento”. La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Alessia Araneo, Consigliera regionale M5S Basilicata.

Preoccupazioni da parte del M5s, a partire dalla “vicenda mensa” per Melfi e Villa d’Agri.

Scrive la consigliera Araneo:

Gli ospedali di base, impropriamente detti ‘di periferia’, sono fondamentali per il buon funzionamento della sanità.

Partiamo da qui.

Senza il supporto e l’efficace organizzazione di tutti i presidi ospedalieri, anche l’ospedale San Carlo di Potenza sarebbe al collasso.

A partire dalle audizioni dei sindaci di Melfi e di Marsicovetere (quest’ultimo accompagnato da un Comitato spontaneo, che ringrazio, costituitosi proprio a difesa dell’ospedale di Villa d’Agri) in quarta commissione è emerso proprio questo.

Ogni servizio tolto, sottratto a ciascun ospedale lascia il retrogusto di un pericoloso depotenziamento.

Oggetto dell’audizione è stato il nuovo bando di gara relativo al servizio di cottura e distribuzione dei pasti che prevederebbe la cosiddetta tecnica del “Cook and Chill”, per cui, di fatto e semplificando, gli attuali centri di cottura presenti negli ospedali diventerebbero dei centri per ravvivare, riscaldare e distribuire i pasti.

Alla presenza del direttore generale Spera e della direttrice sanitaria Bellettieri ho espresso fortissime preoccupazioni rispetto alla prospettiva futura che attende i nostri ospedali di base.

Certo, avrei voluto trasferire le stesse paure all’assessore Latronico, di cui pure avevo chiesto l’audizione, ma poiché non c’era lo farò attraverso questi canali.

Sì perché la questione riguarda prevalentemente l’indirizzo e l’orientamento politici: cosa vuole fare l’assessore Latronico per gli ospedali di base?

Qual è la sua idea di sanità territoriale?

Quello che emerge da alcuni ultimi provvedimenti preoccupa:

  • soppressione della guardia cardiologica notturna, anche laddove insiste un pronto soccorso attivo;
  • reparto di ortopedia ancora chiuso a Villa d’Agri;
  • soppressione del turno infermieristico in sala operatoria a Melfi;
  • risorse umane insufficienti dappertutto e adesso mancava solo la rivisitazione della modalità di cottura dei pasti, servizi finora considerati eccellenti sia per l’ospedale di Melfi che per quello di Villa d’Agri.

Il dg Spera ha rassicurato tutta la commissione rispetto alla tenuta dei livelli occupazionali e ha garantito che la nuova tecnica “cook and chill” comporterà un miglioramento degli standard qualitativi.

Non posso sindacare su questo, non ne ho le competenze, ma avrei preferito un confronto franco e politico sul tema mensa e sul destino degli ospedali di base con l’assessore Latronico.

Resta, inoltre, la profonda insoddisfazione per l’esito della commissione che ha ignorato le richieste da me avanzate in apertura.

Avevo infatti chiesto l’invio di una raccomandazione a nome di tutta la quarta commissione per vigilare sulla questione, così come avevo chiesto di utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per scongiurare che la nuova indicazione contenuta nella gara avesse ripercussioni, anche in termini occupazionali, sui centri di cottura e dunque sugli ospedali di Melfi e Villa d’Agri.

Mio malgrado, la richiesta non ha trovato accoglimento, questo mi costringerà ad alzare ancora di più il livello di guardia e a difendere ancor più strenuamente quel che resta della sanità lucana, che pure custodisce punti di eccellenza, a partire dalla abnegazione di tutto il personale ospedaliero.

Come ricordava il sindaco Maglione, nel comune di Melfi si preparano oltre 82.000 pasti all’anno: una cifra importante, una risorsa, un punto qualificante per la città e i servizi offerti.

Come ricordava invece il sindaco Zipparri, la Val d’Agri contribuisce di parecchio al bilancio regionale, ultimamente con 53 milioni per risanare il debito e con altri 23 milioni destinati agli ambiti sociali.

Bene contribuire al bilancio regionale, ma non privando le comunità dei servizi basilari.

Un buon governo dovrebbe creare armonia tra le parti, non disservizi né iniquità e men che meno tensioni sociali.

Forse il problema vero è che spesso agli interessi collettivi si antepongono miopi visioni individuali”.