La quattordicesima è un’ulteriore mensilità che viene corrisposta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati.
Non spetta però a tutti in modo indiscriminato: ci sono dei requisiti che devono essere rispettati, come la sottoscrizione di precisi Contratti collettivi oppure il raggiungimento di una certa età anagrafica e di un determinato importo dell’assegno pensionistico.
Vediamo tutti i dettagli per l’anno 2025.
Cos’è la quattordicesima mensilità?
Come spiegato da skytg24, è un esempio di “retribuzione differita” che spetta ai lavoratori dipendenti qualora sia prevista dal loro Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) e ai pensionati con determinati requisiti.
Si tratta, in sostanza, di un’ulteriore mensilità retributiva erogata a giugno o luglio nella busta paga o nel cedolino della pensione.
A differenza della tredicesima, obbligatoria per legge per tutti i lavoratori dipendenti, la quattordicesima è disciplinata dai singoli Ccnl o contratti individuali e, appunto, non spetta a tutti.
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, la quattordicesima spetta a chi ha sottoscritto un Contratto collettivo nazionale del lavoro nei settori terziario, commercio e turismo, alimentare, chimica, pulizia e multiservizi, autotrasporti e logistica.
Ma come si calcola nello specifico?
L’ammontare della quattordicesima non viene erogato ogni mese, ma è dato dalla somma dei singoli ratei che il dipendente matura ogni mese in cui è in forza all’azienda.
Di norma il periodo di maturazione decorre da luglio a giugno dell’anno successivo (tranne i periodi che non ne danno diritto).
La cifra viene poi pagata in un’unica soluzione, come già detto, secondo le scadenze previste dai singoli contratti collettivi.
Nel conteggio si considerano i mesi in cui il dipendente è stato in forza presso l’azienda, eccezion fatta per quelle assenze che non consentono la maturazione della quattordicesima, come assenze non retribuite, ingiustificate, sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, aspettativa non retribuita, congedo parentale, cassa integrazione pagata direttamente dall’Inps o sciopero.
Dalla quattordicesima devono essere scomputati i contributi previdenziali e fiscali.
Dato che non si applicano le detrazioni Irpef per lavoro dipendente e le detrazioni per familiari a carico, l’importo della mensilità aggiuntiva è inferiore allo stipendio medio lordo mensile.
In ogni caso, è generalmente quasi equivalente a quello dello stipendio del mese di erogazione.
È vero, come detto, che l’erogazione della quattordicesima, compresi il suo ammontare e la scadenza entro cui dev’essere riconosciuta, vengono disciplinate dai singoli Ccnl.
Sono tuttavia ammesse condizioni di maggior favore da parte dei contratti aziendali.
Se il contratto collettivo non prevede la quattordicesima, l’azienda piò comunque decidere di erogarla, disciplinandola in un apposito accordo interno.
Per quanto riguarda i pensionati, la somma spetta a chi ha compiuto almeno 64 anni entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento ed è titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa, gestite da Enti pubblici di previdenza obbligatoria.
Riceveranno il pagamento coloro che hanno un reddito complessivo fino a due volte il trattamento minimo annuo del Fondo lavoratori dipendenti.
Non tutte le pensioni danno diritto alla quattordicesima.
Ne hanno diritto solo i titolari di pensioni di vecchiaia, pensioni anticipate, pensioni di invalidità (se contributive) e pensioni ai superstiti (come quelle di reversibilità).
Non spetta invece sulla pensione sociale o sull’assegno sociale, anche se in alcuni casi esistono integrazioni specifiche.
L’importo della quattordicesima varia a seconda dei contributi e del reddito:
- Per chi ha un reddito fino a 11.766,30 euro, la mensilità aggiuntiva varia in base agli anni di contributi: sarà pari a 437 euro per i lavoratori dipendenti con 15 anni di contributi e per i lavoratori autonomi con 18 anni di contributi.
- Per i lavoratori dipendenti con contributi tra i 15 e i 25 anni e per i lavoratori autonomi con contributi tra i 18 e i 28 anni, l’importo sarà di 546 euro.
- La quattordicesima salirà a 655 euro per i lavoratori dipendenti con oltre 25 anni di contributi e per i lavoratori autonomi con più di 28 anni di contributi.
- Per chi ha un reddito superiore a 11.766,30 euro ma inferiore o uguale a 15.688,40 euro, l’importo della quattordicesima sarà di 336 euro per i lavoratori dipendenti con 15 anni di contributi e per i lavoratori autonomi con 18 anni di contributi.
- I lavoratori dipendenti con contributi tra i 15 e i 25 anni e i lavoratori autonomi con contributi tra i 18 e i 28 anni riceveranno un pagamento di 420 euro.
- L’importo aumenterà a 504 euro per i lavoratori dipendenti con oltre 25 anni di contributi e per i lavoratori autonomi con oltre 28 anni di contributi.
In base alla clausola di salvaguardia, nel caso in cui il reddito complessivo individuale annuo risulti superiore a 1,5 volte o a 2 volte il trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della somma aggiuntiva spettante, l’importo della quattordicesima viene corrisposto fino a concorrenza del limite maggiorato.
Per i lavoratori dipendenti non c’è una data univoca: il versamento avverrà comunque entro la metà di luglio.
Invece, per quanto riguarda i pensionati, chi soddisfa i requisiti richiesti entro il 31 luglio 2025 vedrà la quattordicesima liquidata sulla rata pensionistica di luglio.
Coloro che li soddisfano dal 1° agosto 2025 (pensioni gestite nei sistemi integrati) o dal 1° luglio 2025 (pensioni gestite nei sistemi della Gestione pubblica) al 31 dicembre 2025, e ai soggetti divenuti titolari di pensione nel corso del 2025 che rientrino nei limiti anagrafici e reddituali previsti, la quattordicesima viene attribuita d’ufficio con la rata di dicembre 2025.
La quattordicesima viene corrisposta in busta paga dal datore di lavoro nel cedolino di competenza della mensilità ordinaria o in alternativa in un cedolino separato.
Per i pensionati, l’importo è verificabile consultando il cedolino dell’assegno pensionistico presente online sul sito dell’Inps o chiedendo assistenza a un patronato o a un Caf.