SGOMBERO DI BOREANO, MONTANO LE PROTESTE DA PARTE DI MIGRANTI, ASSOCIAZIONI SINDACALI ED ESPONENTI POLITICI

Non si sono fatte attendere le proteste all’indomani dello sgombero e l’abbattimento delle baracche di Boreano, frequentato da circa 50 migranti, provenienti in gran parte dall’Africa.

Uno sgombero effettuato con l’intervento delle Forze dell’Ordine, una cinquantina tra Poliziotti e Carabinieri, coordinati dal vice Questore di Potenza, dott.ssa Calvino e Capitano della Compagnia di Venosa, Alessandro Vergine; presenti anche Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia municipale di Venosa, Vigili del Fuoco,118 ed un funzionario della Regione Basilicata.

Si tratta dell’applicazione dell’Ordinanza sindacale di sgombero del 22 Giugno scorso del Comune di Venosa.

Su 20 migranti presenti, 3 sono risultati senza documenti e sono stati portati nella caserma dei Carabinieri per degli accertamenti.

L’azione di sgombero ha colto di sorpresa i migranti ma anche le organizzazioni sindacali, tra cui l’USB, che ha ricordato come lo scorso 28 Giugno al Comune di Venosa alla presenza dei migranti e Sindaco, era stato sottoscritto:

“L’impegno a non spostare i migranti da Boreano fino a quando non si realizzi una struttura idonea ad ospitarli”.

La struttura in alternativa in realtà è stata trovata, ed è l’ex Cartiera di Venosa, predisposta per accogliere almeno 102 migranti.

Ma sono in tanti a non ritenerla idonea, come Francesco Castelgrande dell’USB Basilicata:

“Questa mattina è stato fatto uno scempio, senza avvertire nessuno, è una vergogna nazionale!

I migranti impegnati nel metapontino, in Puglia e nella vicina Campania, al ritorno non troveranno niente.

Ci sentiamo traditi dall’accordo sottoscritto al Comune di Venosa nella stanza del Sindaco, i migranti non saranno trasferiti da nessuna parte, fino a quando non si creerà una struttura idonea. Si può con 5 bagni, 5 docce e 4 fornelli accogliere i 50 migranti di Boreano, ma anche quelli che prossimamente arriveranno in centinaia?

Intanto il prossimo 4 Agosto saremo a Potenza in piazza Prefettura a chiedere più dignità e lavoro per i migranti”.

Asssoud, portavoce dei migranti, ha aggiunto:

“Non è giusto agire in questo modo, potevano avvisarci e ci saremmo preparati allo sgombero.

Vedere abbattere una baracca costruita con le nostre mani, ci piangeva il cuore!”.

Per il consigliere regionale e capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Gianni Leggieri:

“Nonostante le favole che si raccontano in giro, dopo l’azione di forza di oggi, il problema del caporalato rimane e non è certo risolto, semmai è aggravato da una difficoltà oggettiva dovuta alla dislocazione del campo di accoglienza in un luogo non idoneo e da problemi strutturali legati alla mancanza di collegamenti e di assistenza”.

Presenti anche volontari del Centro Accoglienza di Venosa, gestito dalla Croce Rossa Italiana-Comitato Locale del Bradano che hanno garantito il miglioramento del centro:

“All’inizio l’acqua si prelevava da un pozzo, adesso abbiamo l’allacciamento a tubature dell’acquedotto lucano. Abbiamo recuperato anche un magazzino. Arriveranno altri fornelli e la pulizia si effettua due volte al giorno.  Nel centro non si può rientrare oltre le 23, regole che valgono per tutti”.

Intanto i pochi indumenti dei migranti non presenti a Venosa, perché impegnati per lavoro nei campi, lontano da Venosa, sono stati prelevati da un mezzo messo a disposizione del Comune e depositati in un magazzino comunale.

Di seguito alcune foto realizzate durante l’azione di sgombero e abbattimento delle baracche.