RIONERO RICORDA I 18 MORTI CADUTI PER MANO DELLA CRUDELTÀ NAZIFASCISTA: IL PROGRAMMA

Nel ricordare le vittime dell’eccidio nazifascista, l’Amministrazione Comunale di Rionero, in collaborazione con le sezioni locali “Combattenti e Reduci” ed “A.N.P.I.”, intende onorare i caduti del 24 Settembre 1943 e celebrare la Giornata dello Statuto invitando alle celebrazioni del 74° anniversario dell’Eccidio nazifascista che si svolgeranno il 24 e 25 Settembre.

La mattina dell’11 Settembre 1943, un reparto di ufficiali tedeschi stava risalendo la penisola italiana per sfuggire all’arrivo degli alleati sbarcati in Sicilia. I militari si fermarono a Rionero e occuparono il comune, vista anche la mancata resistenza da parte delle autorità locali.

La situazione fu relativamente tranquilla fino al 16 Settembre, quando in paese iniziò a circolare la voce che i nazisti avrebbero abbandonato Rionero e avrebbero distrutto il magazzino di viveri dell’Intendenza della VII Armata, ubicato nel Rione Sant’Antonio. La popolazione assaltò il magazzino nel tentativo di prendere le scorte alimentari.

I soldati tedeschi intervennero sparando sulla folla e incendiando il deposito. L’azione causò due morti e diversi feriti. Le vittime furono Antonio Cardillicchio, un ragazzo di 17 anni, colpito mentre tentava di trascinare un sacco di farina e Elisa Giordano Carrieri, 68 anni e madre di sette figli che, intrappolata nel magazzino, morì a causa dell’incendio.

I giorni seguenti furono vissuti in un clima di terrore, sia per il coprifuoco imposto dalle truppe occupanti, sia per la notizia diffusa da Radio Londra riguardante una strage analoga avvenuta a Matera. Intanto le truppe nazifasciste affrettarono la ritirata, razziando le campagne attorno al centro abitato.

Nel pomeriggio del 24 Settembre, nei pressi del Piano delle Cantine, un contadino, Pasquale Sibilia, fu svegliato dalle urla di sua figlia e, armandosi di fucile, uscì di casa per controllare cosa stesse succedendo. Sparò a un sergente dei paracadutisti, Nicola Garofalo, che sembrava stesse rubando una gallina, e lo ferì a un braccio. Il militare rispose al fuoco e lo colpì all’inguine.

Il comando tedesco, appresa la notizia, ordinò una feroce rappresaglia. Oltre a Sibilia, i nazifascisti rastrellarono i primi civili che trovarono, risparmiando coloro in possesso della tessera del Partito Nazionale Fascista. L’esecuzione fu immediata: i militari spararono ai civili davanti ai parenti, le vittime furono 16, compreso Sibilia. Solamente uno di loro si salvò, Stefano Di Mattia che sfuggì agli occhi dei soldati perché creduto morto (svenne al momento della fucilazione), giacendo sotto i corpi dei compaesani.

I tedeschi lasciarono il paese quattro giorni dopo, a seguito dell’avanzata delle truppe canadesi in arrivo dalla Calabria. Dopo la liberazione da parte degli alleati, il comandante della guardia municipale e i paracadutisti italiani furono processati e successivamente assolti.

Dopo la tragedia, fu eretto, nel luogo in cui si verificò il massacro, un monumento per ricordare l’accaduto. Il 29 Settembre 2003, in occasione del sessantesimo anniversario dell’evento, l’allora presidente della Camera dei Deputati, Pier Ferdinando Casini, giunse a Rionero per onorare i trucidati e donare al comune la medaglia al merito civile.

Per non dimenticare quanto accaduto, l’amministrazione comunale, in collaborazione con le sezioni locali “Combattenti e Reduci” ed “A.N.P.I.”, ha deciso di organizzare una serie di eventi distribuiti nelle giornate del 24 e del 25 Settembre.

Di seguito il programma completo.

24 settembre.eps