OSPEDALE DI MELFI: NON C’È PACE! CHIUSURA FARMACIA, INTERVIENE PIETRANTUONO E RASSICURA CHE…

Sono molte le domande che in questi giorni attanagliano chi soffre di malattie oncologiche e deve recarsi presso una farmacia ospedaliera.

La vicenda riguarda soprattutto il ritiro presso la Farmacia dell’Ospedale di Melfi di farmaci per la cura di malattie oncologiche gravi.

Improvvisamente gli utenti non hanno più la possibilità di ritirare i medicinali presso la stessa farmacia.

Portiamo alla ribalta una domanda posta su Facebook da una cittadina ormai esausta di continui cambi, passaggi e ridimensionamenti all’interno dell’ASL di Melfi:

“È giusto secondo voi che per prendere un farmaco oncologico ospedaliero bisogna andare all’ospedale di Venosa?

Vi rendete conto del disagio che i cittadini devono affrontare per prendere un farmaco salvavita?

Io vorrei dire una sola cosa: quello che oggi è un nostro disagio, domani potrebbe essere il vostro… meditate”.

Non si fa attendere la risposta del Sindaco di Melfi, Livio Valvano, che dichiara:

“Non sono favorevole al ridimensionamento dell’ospedale, quindi non sono io la persona a cui è rivolta la domanda.

Dopo di che faccio presente che a Melfi c’è un ospedale, non c’è un reparto oncologico né c’è il servizio territoriale domiciliare.

È un ospedale con il pronto soccorso che serve l’intero territorio.

Quindi è normale che altri servizi, che non fanno parte dell’ospedale ma sono servizi territoriali, possono essere localizzati altrove.

Così come una giovane donna che deve partorire da Lavello o da Palazzo o da Pescopagano è costretta a rivolgersi all’ospedale di Melfi, così per altri servizi che non riguardano l’ospedale è normale che possono essere collocati in altri comuni.

Ma questa non è una novità: da quando è stato chiuso l’ospedale di Venosa (2012) con la concentrazione a Melfi dei servizi ospedalieri, quella struttura sarà utilizzata per i servizi territoriali”.

Parte dunque un vero e proprio botta e risposta, nel quale chi è costretto a spostarsi per esigenze di salute dichiara:

“So bene che l’ospedale di Melfi non è oncologico, ma deve sapere che è stato l’oncologo di Rionero a dirci che potevamo prenotare il farmaco alla farmacia dell’ospedale di Melfi, e deve sapere inoltre che fino a 3-4 giorni fa si poteva fare (così ci ha detto la signora che stava in farmacia dell’ospedale ieri).

Adesso Melfi è sotto il S.Carlo e l’Asp è a Venosa.

I farmaci oncologici sono molto costosi per questo credo che li facciano arrivare solo alle farmacie dell’ospedale. Adesso praticamente prima dobbiamo andare a Venosa per prenotarlo, poi in un secondo momento dobbiamo andare a ritirarlo.

Non si tratta di partorire, operarsi, chissà quali prestazioni mediche, ma di un farmaco che fino a pochissimi giorni fa non c’era bisogno di spostarsi per prenderlo.”

Il Sindaco ammette:

“Sono dispiaciuto per il disagio ma ritengo non si tratti di un servizio ospedaliero, nel senso che non è una prestazione legata al presidio ospedaliero.

Resta il disagio, purtroppo”.

Parole di conforto sul servizio della Farmacia all’Ospedale di Melfi arrivano invece dal consigliere Francesco Pietrantuono, che ha dichiarato:

“È vero il disagio della temporanea sospensione del servizio di farmacia all’ospedale di Melfi.

La prossima settimana riapre.

La riorganizzazione per salvare l’ospedale ha creato e creerà probabilmente altri disagi, ma sono transitori e tutti derivanti dalla carenza di personale.

Stiamo lavorando per risolvere i problemi.”

Infine aggiunge Valvano:

“L’assessore Pietrantuono ha dato una informazione su un problema specifico che aveva indotto a pensare alla eliminazione di un servizio. Invece il servizio nei prossimi giorni sarà ripristinato.

Ha pure ricordato che il trasferimento giuridico della struttura dalla ASP al San Carlo ha comportato disagi organizzativi, come sempre avviene in questi casi.

La carenza di personale è un problema che affligge tutte le strutture ospedaliere italiane, soprattutto quelle periferiche come Melfi, Lagonegro, Villa D’Agri, Policoro e Pescopagano, a causa dell’entrata in vigore del limite sull’orario di lavoro dei medici.

C’è poco personale e quei pochi specializzati giovani potendo scegliere preferiscono le grandi città.

Questa è la realtà che sta creando problemi in tutta Italia.

Per questo continueranno i disagi fino a quando non si riuscirà a integrare il personale.

La Regione ha messo a disposizione i fondi e rinnova ripetutamente i bandi per reclutare il personale medico e infermieristico.

Stiamo seguendo la vicenda con i responsabili delle aziende sanitarie.

Continuare ad alimentare lo scontro politico non serve a nulla se non ad avvelenare il clima. A nessuno può piacere non avere i servizi garantiti con l’organico necessario. Nessuno può essere contento dei disagi. Nessuno può giovarsi da una situazione complicata. Nessuno trae vantaggi, se non chi alimenta e specula su quanto accade. Basta con le polemiche, da una parte e dall’altra. Basta con questa campagna elettorale permanente!

Chi ha proposte serie da fare le faccia”.

Un vero e proprio disagio questo per chi soffre di problematiche importanti che speriamo davvero possano considerarsi risolte.