MELFI: “IL VULTURE-MELFESE NON PUÒ ESSERE PRIVATO DELL’OSPEDALE E DEL PUNTO NASCITA”!

Preoccupazione per l’Ospedale di Melfi, interviene il sindaco Livio Valvano:

“Urge uno sforzo collettivo.

Un territorio senza città in grado di dare servizi all’altezza del compito è un territorio senza speranza.

È questo il serio rischio che corre la nostra Regione ancora priva di vere e proprie città, afflitta dalla densità demografica più bassa D’Italia, 57 abitanti per km quadrato rispetto alla media italiana di 201 abitanti.

Lo stesso fenomeno accade in tutto il mondo, perché lo sviluppo si polarizza sui grandi agglomerati urbani che rubano popolazione e ricchezza alle periferie delle più grandi nazioni sviluppate.

Sul riequilibrio territoriale intervengono le scelte politiche.

In questo ambito il servizio ospedaliero è fondamentale.

Un agglomerato urbano vasto come il Vulture-melfese non può essere privato del servizio ospedaliero e in particolare del punto nascita.

Per questo voglio rappresentare pubblicamente sentimenti di segno contrario che ho provato nella riunione tenuta oggi, presieduta dal Presidente Pittella con il vertice delle aziende sanitarie ed i rappresentanti del Servizio materno infantile al massimo livello regionale.

All’assessore alla sanità ed al Presidente Pittella va il ringraziamento per la coraggiosa, inequivoca e determinata volontà di indurre un cambiamento della dinamica dei punti nascita presso i presidi ospedalieri.
La Regione ha investito sul reparto maternità di Melfi circa 1,3 milioni di euro e potenziato l’organico con l’ingresso di 8 nuove ostetriche, 2 ginecologi e un nuovo straordinario primario, competente e leale, che sta dimostrando con i fatti che vuole far bene e raggiungere un obiettivo difficilissimo.
A chi ha avuto e ha la responsabilità del Dipartimento Regionale materno-infantile voglio ribadire ciò che ho già comunicato a voce, cioè il mio più totale disappunto per aver impoverito fino a qualche mese fa il punto nascita di Melfi.
La relazione resa oggi alla presenza di numerosi professionisti è stata a dir poco offensiva dell’intelligenza dei presenti, quando è stato affermato che le partorienti decidono la sede del parto nel momento in cui inizia il travaglio, a giustificare gli oltre 150 parti eseguiti a Potenza ma provenienti dall’area del Vulture.
Non posso e non voglio pensare a ritorsioni di matrice politica, anche se in diversi mi mettono in guardia e richiamano Andreotti.
Ciò che chiedo, come ha responsabilmente proposto il Presidente della Giunta, è lavorare in una logica di squadra, di recupero di credibilità, di alleanza tra territori, di propositiva collaborazione, anche con il temporaneo accompagnamento della partoriente da parte del ginecologo di fiducia presso il presidio di Melfi.
È uno sforzo fondamentale per la tenuta sociale dell’intera Regione.
Ed è uno sforzo che va fatto da ieri.
Non c’è tempo per ascoltare il riassunto dei dati ISTAT sul calo italiano delle nascite riportato nelle deludenti slide del Dr Sergio Schettini.
Si concentri piuttosto sulle proposte avanzate nella riunione odierna e dimostri con i fatti e con il suo personale lavoro, lavoro che fino ad oggi non si è visto andare nella direzione giusta, che mi sono sbagliato e che il mio è stato un ingiustificato sfogo tipico di un Sindaco preoccupato per le sorti del suo territorio.
Sarò pronto a dargliene atto e a porgergli le mie scuse in sede pubblica.
Nel frattempo, tenga conto il Dr Schettini che senza la città estesa del Vulture anche la sua Regione sarà destinata ad estinguersi.
Una Regione senza città è come un fantasma che cammina.
Per questo invito tutti gli operatori e tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali, politiche e sindacali a fare la propria parte per chiedere all’intera popolazione il più ampio coinvolgimento.
Sull’argomento siamo tutti responsabili e nel contempo attori influenti per produrre un risultato collettivi importante per le future generazioni”.