A MELFI E A VENOSA UN SUCCESSO L’EVENTO DEDICATO ALLA VIA APPIA: “SOTTO I NOSTRI PIEDI MILLENNI DI STORIA DA RECUPERARE”

Valorizzare, preservare, recuperare.

Ma prima di tutto conoscere. È stato questo il senso del convegno di studi Via Appia Regina Viarum: ricerche, contesti, valorizzazione” organizzato dall’Archeoclub a Melfi e a Venosa.

Un convegno soprattutto scientifico che ha richiamato studiosi da tutta Italia per discutere e approfondire le conoscenze sulla regina di tutte le strade, la Via Appia, che come sappiamo passa anche nel Vulture-Melfese.

Ma è proprio nel tratto che tocca la nostra terra, su un percorso lunghissimo da Roma a Brindisi, che si fa più incerto, più inesplorato.

Eppure le tracce archeologice ci sono. Allora il senso di questo incontro è stato doppio: ridefinire nuovi spunti di riflessione e sollecitare le istituzioni ad impegnarsi concretamente per una serie di interventi di individuazione e recupero di questa strada.

È sicuramente importante parlarne, proporre ipotesi, riflessioni, ma è emerso soprattutto l’importanza di toccare con mano, di sporcarsi sul campo, di camminare concretamente lungo le linee che si pensano possano avere una rilevanza con quello che si sta cercando. La ricerca sul campo resta dunque il canale privilegiato.

Scoprire e intervenire sulla Via Appia vuol dire anche generare un flusso costante di turismo ma soprattutto di cultura, di attrattività accademica.

I numerosi interventi che si sono fatti presso il Salone degli Stemmi del Palazzo Vescovile di Melfi il 3 Maggio e, il 4 Maggio, nella sala del trono del Castello Pirro del Balzo di Venosa, hanno richiamato tantissima gente anche “non addetta ai lavori”, esempio questo di come la cultura, soprattutto quando è locale, riesce a risvegliare le coscienze.

Le relazioni dei congressisti saranno raccolte e pubblicate in un volume in modo tale da essere consultabile e diventare un’eredità importante.

Siamo sicuri che questo sia solo l’inizio di una lunga e interessante storia.

Piccola considerazione: tutti gli ospiti hanno sottolineato la calda accoglienza degli organizzatori e di tutta la comunità melfitana e venosina, e soprattutto la bellezza dei luoghi del Vulture-Melfese, come pochi al mondo.