MELFI, I DOCENTI DI QUESTA SCUOLA CONTRO IL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

Pubblichiamo di seguito il comunicato congiunto del collegio docenti dell’IIS “Federico II di Svevia” di Melfi che mette in evidenza i punti critici del piano di dimensionamento scolastico triennio 2018-2020.

“Nelle scorse settimane è stato illustrato, alla presenza dei dirigenti scolastici e degli amministratori dei Comuni dell’area del Vulture-Melfese (al pari di altre aree territoriali della provincia di Potenza) il piano di dimensionamento scolastico triennio 2018-2020.

Ancora una volta a farne le spese la scuola!

Dietro l’alibi di un dimensionamento si continuano a compiere i miopi errori del passato: da un lato si moltiplicano le sedi di indirizzo scolastico depauperando il patrimonio di credibilità dell’offerta formativa; dall’altro lato si accorparono le stesse sedi in ossequio a solo logiche ragionieristiche.

Le indiscrezioni recepite prospettano uno scenario che nel Vulture, per effetto dell precedente piano di dimensionamento, ha avuto già effetti deleteri.

Il Collegio dei Docenti dell’I.I.S. Liceo Federico II di Svevia di Melfi auto-convocatosi nelle seduta odierna:

  • esprime la netta contrarietà all’ulteriore spezzettamento di sedi con previsione di indirizzo scientifico che porterebbe a 4 i licei con lo stesso indirizzo in un’area le cui sedi scolastiche distano ad appena 30 km una dall’altra (in presenza di un costante calo del numero degli studenti);
  • esprime la più ferma convinzione che la scuola debba dare risposte concrete, univoche ed eccellenti rispetto allo studio curricolare prevedendo la formazione di scuole-polo che, proprio per la univocità attribuita, possono meglio orientare i ragazzi e le ragazze nella loro formazione offrendo spazi qualificati, laboratori attrezzati, organizzati ed efficienti con un sistema armonizzato dell’offerta formativa;
  • ribadisce la necessità di evitare inutili divisioni territoriali sulla pelle degli studenti, delle studentesse e dei loro genitori.

La scuola ha bisogno di studio.

Lo studio ha bisogno di continuità didattica e di offerte formative eccellenti.

La politica sia meno divisiva. I decisori pubblici non sentano gli ammalianti canti delle sirene ma ascoltino, di più e spesso, gli operatori scolastici a cui è demandata la formazione dei ragazzi e delle ragazze”.