L’OSPEDALE DI MELFI È A RISCHIO CHIUSURA? ECCO LE PAROLE DEL SINDACO LIVIO VALVANO…

Oggi pomeriggio il sindaco Livio Valvano ha diramato tramite il suo blog liviovalvano.com un comunicato relativo al futuro dell’Ospedale di Melfi.

Riportiamo di seguito il comunicato integrale.

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Pochi giorni fa (il 26 Settembre 2016) c’è stata una riunione istruttoria che ha visto la partecipazione attiva dei responsabili dei servizi e dei reparti dell’Ospedale di Melfi (su mia sollecitazione e d’intesa con il Governatore Pittella).

Erano inoltre presenti il Direttore Sanitario Luigi D’Angola, il Direttore Generale della ASP Gianni Bochicchio e il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera S. Carlo di Potenza.

La giornata è stata molto proficua in quanto è stata approfondita la situazione della sanità lucana e il ruolo dell’Ospedale di Melfi (e delle relative funzioni) nella rete ospedaliera regionale.

Inoltre, come da mia ferma convinzione nel garantire sempre il massimo della trasparenza, la discussione sarà portata all’attenzione dell’opinione pubblica e della comunità attraverso una specifica seduta del Consiglio Comunale in seduta aperta che si terrà nel mese di Ottobre.

Di seguito comunque faccio un breve “riassunto della situazione”.

Sono in corso e vanno avanti gli investimenti che qualificheranno i servizi dell’Ospedale di Melfi.

Innanzitutto proseguono i lavori di ampliamento del nuovo fabbricato (dove sarà allocato il blocco operatorio) la cui consegna è prevista tra qualche mese (2017).

La nuova e modernissima Risonanza Magnetica è stata acquistata dalla ASP è sarà installata a Melfi non appena saranno eseguiti i lavori di adeguamento dei locali (con una nuova Gabbia di Faraday).

Il reparto maternità, che abbiamo visitato sempre il 26 Settembre, richiede ancora poche opere di completamento.

Restano inoltre confermati i lavori di ristrutturazione del Reparto di Chirurgia.

È in corso la progettazione dell’Eliporto, che sarà realizzato con un “blocco autonomo” e che finalmente supererà definitivamente le attuali limitazioni (a causa dalla presenza di fabbricati alzati di recente).

Sono state attivate le procedure per acquisire 2 Medici Ortopedici per rinforzare l’organico del Pronto Soccorso, della Ginecologia e della Pediatria.

Il Punto Nascita naturalmente resterà attivo.

Insomma rimarranno intatti tutti i servizi oggi presenti.

Dalla scorsa settimana è ripresa l’attività Chirurgica (che era stata sospesa nei mesi di Luglio e Agosto). Questa è stata una disfunzione inaccettabile e del tutto inopportuna su cui i vertici aziendali hanno assunto l’impegno di prevenire ed evitare incidenti analoghi per il futuro.

Un nodo che bisognerà sciogliere è legato invece alla carenza di Anestesisti, che è scaturito da 2 fattori concatenati tra loro, ovvero:

-i recenti pensionamenti;

-la rinuncia di alcuni professionisti dopo l’entrata in vigore della legge della Comunità Europea sulla “limitazione dell’orario di lavoro in ambito ospedaliero” (che mette un tetto alle ore di lavoro e di straordinari negli ospedali).

Quindi al momento, mentre da un lato c’è una “oggettiva carenza di Anestesisti” per l’attività di Chirurgia, dall’altro lato abbiamo un eccessivo assorbimento di Anestesisti all’interno del reparto di rianimazione (parliamo di soli 4 posti letto).

Questo problema è presente in tutti gli altri presidi ospedalieri della Basilicata che, come Melfi, sono sede di Pronto Soccorso Attivo (PSA).

La cosiddetta “crisi di Anestesisti” pertanto è una situazione che accomuna tutti gli ospedali lucani, ovvero:

  • l’Ospedale di Melfi;
  • l’Ospedale di Lagonegro;
  • l’Ospedale di Villa D’agri;
  • l’Ospedale di Policoro.

Sulla questione quindi andrà presa una decisione comune per tutti i presidi ospedalieri dell’intero sistema regionale.

Il tema su cui dovremo ragionare è semplice ed è molto logico:

– ha senso mantenere impegnati team di anestesisti e medici 24 ore su 24per solo 4 posti letto per gestire 2 o 3 casi al mese in rianimazione?

– ha senso che nei 4 Ospedali regionali (Melfi, Lagonegro, Villa D’agri e Policoro) ci sia quindi in ognuno un reparto di rianimazione che da solo assorbe notevolissime risorse umane (Anestesisti e Infermieri) per gestire pochissimi casi all’anno, legati ad interventi chirurgici di altissima complessità per i quali le linee guida scientifiche impongono invece l’accentramento in strutture altamente specializzate e con macchinari di ultima generazione?

La scienza ci dice che i pazienti con determinate patologie hanno “più speranza di vita e di guarigione” se vengono curati in strutture “altamente specializzate nella relativa patologia”.

In base a questo possiamo dedurre che “un numero limitato di casi da curare”, oltre ad essere un probabile spreco di risorse, potrebbe non offrire il migliore percorso assistenziale per i pazienti.

Se si dovesse decidere per l’eliminazione dei pochissimi posti letto di rianimazione nei quattro presidi (accentrandoli solamente a Matera e a Potenza), si risolverebbe in un solo colpo la scarsità di anestesisti e infermieri sull’intero sistema sanitario regionale, aumentando al tempo stesso enormemente (per i pazienti) la possibilità di risolvere i loro problemi di salute.

Rianimazione si, rianimazione no, non è una peculiarità del nostro presidio ospedaliero ma sarà un argomento importante, che riguarderà anche gli altri PSA (Pronto Soccorso Attivo) che dovrà essere sciolto di qui alla fine dell’anno dalla Regione, avendo come criterio guida la migliore soluzione per la qualità delle prestazioni e per la sicurezza dei cittadini.

La sanità cambia, perché scienza e tecnologie cambiano velocemente e ci sollecitano a fare altrettanto.

Mi rendo conto che su tutto il territorio regionale non sarà semplice affrontare con determinazione la riorganizzazione dei presidi e l’eventuale spostamento dei pochi posti letto dei reparti di rianimazione dei quattro Ospedali sede di PSA (Lagonegro, Policoro, Villa D’Agri e Melfi).

Ciononostante sono sicuro che il dialogo trasparente e onesto con i cittadini consentirà di accompagnare il cambiamento verso la giusta direzione.

Prima della politica, i protagonisti del cambiamento devono essere gli operatori e i professionisti.

La politica non deve avere paura di affrontare con verità e chiarezza quei cambiamenti che sono promotori di miglioramento e benessere.

I cittadini vogliono e chiedono una sanità efficace e sicura, alla cui base deve esserci la massima libertà dell’ammalato di scegliersi il luogo di cura con la più alta specializzazione possibile per curare la sua malattia e tornare a casa in salute.

Di conseguenza, i servizi ospedalieri devono essere capaci di attirare la scelta degli utenti, dimostrando di essere affidabili e sicuri.

Quindi, onde evitare confusione e/o strumentalizzazioni da chi magari ha interessi “particolari” nel generare confusione e inutili paure, in definitiva all’Ospedale di Melfi:

– il Pronto Soccorso resterà attivo come sempre 24 ore su 24;

– proseguono i lavori di ampliamento del nuovo fabbricato (consegna prevista tra pochi mesi nel 2017);

– l’ultra-moderna Risonanza Magnetica sarà installata a Melfi;

– il Reparto Maternità richiede ancora pochissime opere per essere operativo al 100%;

– restano confermati i lavori di ristrutturazione del Reparto di Chirurgia;

– è in corso la progettazione dell’Eliporto;

– sono in corso procedure per rinforzare l’organico prendendo altri 2 Medici Ortopedici;

– il Punto Nascite naturalmente resterà attivo 24 ore su 24;

– bisognerà decidere se continuare a mantenere i team di Infermieri e Anestesisti (che sono carenti al momento) per soli 4 posti letto (impegnati ogni tanto) in rianimazione, oppure se forse conviene invece spostare quegli Infermieri e Anestesisti in altri reparti a Melfi (dove servono) e trasferire quei 4 posti letto in un’altra struttura ospedaliera dove sono “altamente specializzati e all’avanguardia” (perché seguono centinaia di casi all’anno e non pochissimi ogni mese). Tale decisione sarà presa “a livello regionale” e non riguarda solo l’ospedale di Melfi, ma anche quelli di Lagonegro, Villa D’Agri e Policoro. O verrà fatto questo spostamento in tutte e quattro le strutture ospedaliere o non sarà fatto da nessuna parte (e quindi neanche a Melfi).

Questa, cari concittadini, è la “vera situazione dell’Ospedale di Melfi”.

Spero di essere riuscito a spiegarla con chiarezza, fugando ogni dubbio o cattiva interpretazione, ricordando che il lavoro di ampliamento, miglioramento e ottimizzazione che questa amministrazione sta compiendo viene fatta come sempre nell’interesse “vero” di tutti i cittadini”.

Livio Valvano

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