IL LICEO DI MELFI APRE UNA CLASSE A LAVELLO: QUESTO IL COMMENTO DEL SINDACO ALTOBELLO

La Regione Basilicata ha approvato, su proposta delle province di Potenza e Matera, il piano di dimensionamento scolastico.

Un piano triennale che tiene conto di alcuni criteri generali tra cui: istituzioni scolastiche con un minimo di 600 alunni (400 nei Comuni montani); riduzione delle pluriclassi, soprattutto dalla scuola secondaria di primo grado in poi; accorpamento degli istituti con un numero di studenti inferiori ai minimi indicati, con l’ubicazione della presidenza nel Comune aggregatore dove vi è maggiore popolazione scolastica; istituti omnicomprensivi solo nelle località caratterizzate da particolare isolamento; garantire la presenza di licei, istituti tecnici e professionali in tutti e cinque gli ambiti territoriali, bloccando però il proliferare di indirizzi all’interno dell’istituzione scolastica per evitare la frammentazione dell’offerta formativa.

L’approvazione ha suscitato un ampio dibattito, in realtà apertosi già da diverso tempo.

Una delle decisioni più scottanti riguarda l’apertura di una classe del Liceo Scientifico di Melfi a Lavello, operazione largamente approfondita durante il consiglio comunale della città federiciana lo scorso 28 Dicembre.

Da un lato c’è chi come il consigliere Navazio ha respinto la proposta vista come rischiosa per il futuro degli studenti, dall’altro il sindaco Valvano e l’assessore comunale all’istruzione Cesarano hanno appoggiato l’iniziativa in quanto costituisce un aiuto e un’opportunità che il Liceo di Melfi offrirà a Lavello.

Della questione si è interessato naturalmente anche il sindaco di Lavello Sabino Altobello che abbiamo intervistato.

Sindaco Altobello, come vede l’apertura di una classe dello Scientifico di Melfi nella Sua città?

“Nella gerarchia delle priorità dobbiamo tenere conto delle esigenze dei ragazzi e quindi delle loro famiglie. La nuova classe risponde ad una richiesta di aiuto di 250 famiglie che finalmente possono scegliere secondo un grado di maggiore offerta formativa”.

Il piano di dimensionamento scolastico ha suscitato qualche malumore e c’è chi vede in questo il preludio ad una scuola sempre più in crisi.

“Sono stati fatti degli errori e in questo la politica ha un’enorme responsabilità. Anni fa abbiamo assistito alla polverizzazione degli indirizzi per le scuole superiori, semmai è stato allora che bisognava fare qualcosa. Oggi vedo alzarsi critiche sul nuovo piano ma vorrei anche ricordare che chi oggi critica ieri ha avvallato la proliferazione degli indirizzi”.

Il consigliere del Comune di Melfi Navazio ha proposto di rafforzare i poli d’eccellenza anziché disperdere ulteriormente l’offerta formativa. Per Lavello c’è ad esempio l’istituto agrario, per Melfi lo scientifico e l’alberghiero e così via.

“È una scelta che condivido ma allo stesso tempo non possiamo “costringere” i nostri studenti a frequentare o l’agrario o lo scientifico. Dobbiamo dare loro la possibilità di scelta. Anche l’agrario potrebbe aprire una sezione a Melfi e non ci sarebbe nulla di male, anzi. Più che considerare le zone in base al numero di studenti iscritti dobbiamo parlare in termini di zone baricentriche capaci di attrarre”.

E alle preoccupazioni di una dispersione scolastica a discapito dello Scientifico di Melfi cosa risponde?

“È un problema che non si pone. Il Liceo classico di Lavello è stato per 15 anni dipendente dall’istituto “O. Flacco” di Venosa e non è morto nessuno. Poi posso anche comprendere i problemi della gestione di questa nuova classe ma sono aspetti assolutamente risolvibili”.

E su chi intravede in questo un’operazione elettorale?

“La questione va avanti da diversi anni e poi si è arenata, non certo per volere del Comune di Lavello, quindi altro che operazione elettorale”.