LAVELLO, SI MUOVE ANCHE LA CGIL: “NO AD OGNI FORMA DI FASCISMO E ANTISEMITISMO”

Pubblichiamo di seguito il comunicato di Cgil Basilicata che si unisce all’appello dell’Anpi di Lavello nella condanna di ogni episodio di natura neofascista e antisemita.

“La Cgil Basilicata si unisce all’appello dell’Anpi di Lavello condannando ogni episodio antisemita e neofascista che si è verificato nel comune del potentino e chiede al Prefetto di Potenza di vietare sul territorio qualsiasi manifestazione promossa da un’organizzazione di stampo neo fascista. In particolare l’organizzazione sindacale esprime piena solidarietà al coordinamento cittadino dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia che da anni si sta battendo sul territorio per il ripristino della democrazia e degli ideali di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione.

Nel clima attuale, in cui sono sempre più frequenti anche a livello nazionale episodi a stampo neofascista – tra tutte, ricordiamo l’irruzione da parte di sedicenti skinhead nell’associazione pro-migranti a Como e il presidio a volto coperto davanti alla sede del quotidiano Repubblica a Roma e l’aggressione del segretario Fiom Cgil a Forlì, da parte di esponenti di Forza Nuova – la manifestazione indetta a Lavello dall’associazione locale “Forentum patria nostra”, di evidente stampo neofascista e collegata a Forza Nuova, risulta essere alquanto pericolosa seppur indetta per una giusta causa, ovvero il ricordo delle vittime delle foibe.

Tutto ciò dimostra come il pericolo fascista, anche in Basilicata, sia tutt’altro che irreale. Come Cgil Basilicata già nel mese di dicembre abbiamo approvato all’unanimità, in assemblea, un ordine del giorno in cui condanniamo questi comportamenti gravissimi, rispetto ai quali uno Stato democratico e antifascista non può e non deve restare indifferente.

A tal proposito, preoccupa fortemente la tendenza da parte di alcune forze politiche a minimizzare detti episodi che rappresentano invece allarmanti segnali di un clima crescente di violenza di stampo fascista. Occorre che lo Stato, la politica, e tutti i soggetti che si riconoscono nei valori costituzionali agiscano assieme per rafforzare la cultura dell’antifascismo a tutti i livelli, a partire dalle scuole dove, proprio nelle recenti elezioni studentesche, si è vista una preoccupante affermazione di organizzazioni dichiaratamente ispirate al fascismo.

La Cgil, che ha storicamente contribuito alla sconfitta del fascismo, con la strenua difesa dei valori democratici in ogni contesto, non può restare indifferente di fronte al dilagare di questi atti, e continuerà ad agire, come ha sempre fatto, per la difesa dei valori affermati dalla Costituzione Italiana e la diffusione, a partire dai luoghi di lavoro, dei valori dell’antifascismo”.