LAVELLO: LA NOSTRA BELLISSIMA MASCHERA, IL DOMINO, PRESENTE AL 6° RADUNO DELLE MASCHERE ANTROPOLOGICHE PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO!

Si è tenuto nelle giornate del 2-3-4 Giugno scorsi il Sesto Raduno delle Maschere Antropologiche di Tricarico.

Un evento unico nel suo genere che continua a puntare tutto sulla valorizzazione delle radici popolari della Basilicata.

Tre giornate che, a partire dalla diversità come punto di forza, si sono snodate tra arte, cultura e divertimento, per un incontro-confronto tra le diverse culture Italiane ed Europee che vi hanno partecipato.

Un vero e proprio carnevale estivo, dove la musica scandisce i sorrisi e i costumi colorano l’anima, e dove la storia dell’uomo viene raccontata attraverso i suoni e i colori della tradizione.

Tradizione e radici di cui la popolazione di Tricarico ha ben compreso la ricchezza, e dal 2012, infatti, è promotrice di questo rito collettivo.

L’appuntamento di quest’anno ha previsto come sempre tantissime iniziative con un unico comune denominatore:

“far rivivere le proprie radici attraverso tutto quello che l’uomo ha creato per “identificarsi” nel mondo.”

Così, la maschera che l’uomo ha costruito non nasconde la sua natura, bensì la esalta.

Le peculiarità antropologiche si sono vestite di arte, di danze, di profumi e di prodotti culinari della tradizione.

E così il momento più intenso, non è più il corteo, bensì il momento in cui tutti i gruppi si incontrano per far festa, per ritrovarsi dopo un anno, per scambiarsi opinioni e progetti: persone diverse, ma cuori che battono tutti per l’amore per la propria terra

Il corteo diventa qualcosa di straordinario da rimirare, proprio per la moltitudine di maschere che vi presenziano.

A partire dalle maschere Lucane, troviamo:

  • i “Campanacci” di San Mauro Forte, che danno forza alla parata, sono alla testa del corteo,
  • il “carnevalone” e i cucibocca, di Montescaglioso,
  •  le maschere cornute di Aliano,
  • I Domini della Città di Lavello, i quali non mancano mai per far sentire la voce della Lucania.

E’ proprio la figura del Domino che affonda le sue origini lontane in un misto di sacralità, devozione e simbolo di allegria e baldoria.

Il suo caratteristico tessuto in stoffa di raso prevalentemente di colore rosso (che stava ad indicare il ceto popolare di appartenenza di chi lo indossava) era un saio che ricopriva tutto il corpo con un cordone in vita.

I colori naturalmente dei Domini potevano variare a seconda di chi li indossava specialmente per il ceto sociale di appartenenza e variavano dal colore azzurro al verde, al nero, eccetera.

Secondo alcune fonti il costume carnevalesco lavellese prende le mosse per la sua esistenza e foggia da un consuetudinario costume della Confraternita della Buona Morte esistente presso la Chiesa dell’Annunziata di Lavello e ricalca lo stilema dei confratelli che usavano un abbigliamento formato da un saio con cappuccio per le loro processioni e manifestazioni religioso-sacrali.

Il Domino simboleggia romanticismo e galanteria, rappresentati anche dall’amore e dalla passione del suo colore rosso e travestirsi da questa maschera, durante il carnevale, annulla il ceto sociale, i cittadini quindi sono tutti uguali.

Delle altre maschere presenti al Raduno troviamo il Molise con:

  • La terribile maschera del Diavolo da Tufara,
  • l’orso di Jelsi
  • l’ndocciata di Agnone, quest’ultima che diversamente dalle altre, non viene festeggiata nel periodo carnevalesco ma durante la notte di Natale.

Dalla vicina Puglia e precisamente da Crispiano nel tarantino:

  • i colorati “fiori del sud”, festeggiato soprattutto in estate, e che si ispira al carnevale brasiliano.

Dalla Sardegna:

  • i “sos thurpos”, che riprendono la tradizione della vita dei buoi interpretati però da uomini.

Dalla Sicilia:

  • “A Màschira” di Cattafi, gioiosi e colorati.

E quest’anno anche la Slovenia ha partecipato con:

  • la maschera di Podgrad, gli “Skoromati”, una maschera che anticamente spaventava le donne con un gancio gigante, prima dell’accoppiamento.

Tante maschere, tanti paesi, tante tradizioni, tanti costumi, ma soprattutto tante terre che si raccontano con gli occhi di chi la vive e la ama.

E voi avete mai partecipato ad un evento mascherato?