LAVELLO: A POCHI GIORNI DALLE CELEBRAZIONI PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA…

Il ricordo e le testimonianze degli atroci genocidi che hanno insanguinato il nostro passato non sono sufficienti a placare le ondate razziste che colpiscono ancora l’odierna società.

Purtroppo neanche la Basilicata ne è esente e pare che, il prossimo 11 Febbraio, Lavello sarà scenario di una manifestazione di stampo neofascista e neonazista.

A renderci nota l’amara notizia è la sezione lavellese “Michele Mario Miscioscia” dell’A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia):

“A pochi giorni dalle celebrazioni per la Giornata della Memoria veniamo a conoscenza che per l’11 febbraio a Lavello sarebbe prevista una manifestazione pubblica (autorizzata? e da chi?) promossa dalla solita associazione di facciata – addirittura culturale, sociale e sportiva – composta e diretta da persone che non disdegnano di farsi ritrarre anche su Fb mentre giocano alla guerra alla domenica, col corredo di svastiche e di folle ideologia assassina: diciamo associazione di facciata perché, non bastasse il contesto sociale ristretto in una cittadina dove ci si conosce tutti, abbiamo già visto e documentato i loghi di “lotta studentesca” (diretta emanazione di forza nuova) sul retro degli striscioni ai ‘martiri delle foibe’, come già abbiamo visto e documentato la promozione – dagli stessi attori – di iniziative con personalità del calibro di Roberto Fiore proprio su quella piazza che una volta ospitava la Comunità di don Marco Bisceglia.

Di qui un appello a che il mondo della scuola, le organizzazioni sindacali, i partiti e i movimenti democratici, le associazioni, si adoperino per un’azione di sensibilizzazione nei confronti dell’Amm.ne Comunale e delle Istituzioni democratiche affinché – come già accade in molte Città e Comuni italiani – non si concedano spazi pubblici ed autorizzazioni a forze dichiaratamente neofasciste e neonaziste o a chi non si riconosce nei valori antifascisti ispiratori della Costituzione nata dalla Resistenza.

SopratTutto per le nuove generazioni, che rimangono quelle più esposte al fascino oscuro di chi oggi si professa erede di fascismo e nazismo, di quel popolo unno, erede di Attila, col cuore di pietra ed il cervello hitleriano”.

Lavello, inoltre, non è nuova a questa tipologia di accadimenti, come confermato dall’Associazione stessa:

“Vale la pena ricordare, infine, come in questo contesto Lavello abbia visto negli scorsi anni una escalation di episodi che vanno dall’imbrattamento sistematico delle pubbliche vie con frasi negazioniste e simboli nazifascisti, minacce esplicite all’Anpi locale, provinciale e nazionale, fino alla sostituzione della bandiera europea con vessilli riportanti croci celtiche o addirittura la bandiera nazifascista del terzo reich nella centralissima piazza che ospita il Monumento ai Caduti della 1° guerra mondiale, e che a pagarne le spese – come riportato da ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ del 27 gennaio 2016 – furono proprio due giovani, studenti del ‘Solimene’, che, individuati dalle Forze dell’Ordine, furono denunciati e rinviati a giudizio per “apologia del fascismo” e ‘detenzione illegale di munizioni’ dal Pm Francesco Basentini e dal Gup Luigi Spina, perché ritenuti colpevoli di ‘diffondere idee e metodi razzisti, imbrattando i muri stradali di proprietà del Comune di Lavello’.

Si tratta – hanno spiegato bene allora in una nota i Carabinieri incaricati delle indagini – di uno spaccato agghiacciante della nostra storia, che è importante non dimenticare, poiché il triste ricordo deve aiutare le popolazioni a costruire un futuro migliore”.

Speriamo che chi di competenza faccia luce sulla faccenda e intervenga tempestivamente per scongiurare spiacevoli episodi.