A MELFI UN INCONTRO SPECIALE CON IL PROFESSORE SABATINI, GRANDE STUDIOSO DELLA LINGUA ITALIANA! ECCO LE FOTO

Doppio incontro oggi a Melfi con il professore Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca.

Considerato uno dei più grandi studiosi della lingua italiana, il professore Sabatini ha incontrato stamane gli studenti presso il Liceo Scientifico “Federico II di Svevia”, replicando nel pomeriggio con la cittadinanza e i docenti.

Tante le persone accorse in Aula Magna, d’altra parte Sabatini ha una particolare capacità comunicativa che gli consente di spiegare con chiarezza e semplicità aspetti complessi della lingua italiana.

Ad introdurre il professore il dirigente scolastico Corbo:

“Il compito del professore Sabatini è non tanto quello di sottolineare i tanti errori grammaticali ma di far emergere la naturalità della nostra lingua. A lui va il mio plauso per il suo impegno a diffondere la cultura della lingua”.

Tanti gli argomenti affrontati con il pubblico, dalla storia della lingua all’analfabetismo, dalla capacità d’uso alla diffusione della stessa. Da Dante alla biologia, dallo scienziato Broca alla linguistica, è stato un lungo ed interessante viaggio della conoscenza.

Una parte rilevante l’ha avuta l’istituzione scolastica. Il professore Sabatini ha infatti dichiarato:

“La scuola ha un ruolo fondamentale. Per il benessere di un giovane fino ai 18 anni sono necessarie due figure: il medico e il professore di italiano. Quest’ultimo guida allo sviluppo della lingua prima, giorno dopo giorno. La conoscenza dell’italiano aiuta l’individuo a muoversi nel mondo.

Oggi notiamo un forte degrado culturale ma la colpa non è della tecnologia come molti pensano ma dell’uso, sbagliato, che se ne fa.

Ma perché è così importante conoscere la lingua? Perché è lo strumento privilegiato che consente di capire tutto ciò che c’è da capire”.

Per il professore c’è un aspetto problematico che colpisce la scuola:

“Una volta usciti da scuola molti ragazzi non leggono più. E allora tutti gli sforzi fatti a scuola, con le letture di Ariosto, Manzoni, Dante, Pirandello, non sono serviti a nulla? Bisogna indagare su questo meccansimo che si inceppa”.

Poi una bellissima nozione di storia:

“Sapete perché ci chiamiamo Homo Sapiens? Lo studioso Linneo, che ha inventato il nome, fa derivare la parola sapiens dal latino sapere, cioè sapore. L’Homo Sapiens ha una caratterizzazione particolare: la capacità di comprendere un sistema di parole. Questa è la base dell’essere umano”.

La conclusione è una dedica a Melfi:

“Non potevo non essere presente qui, nella città delle Costituzioni di Federico II e che vanta un patrimonio storico-artistico straordinario”.

Di seguito le foto della manifestazione.