“3 ISTANZE DI PERMESSI DI RICERCA IDROCARBURI IN 21 COMUNI TRA CUI: MELFI, VENOSA, FILIANO, ATELLA, FORENZA E…”

La cancellazione del Tribunale di Melfi, il Crob di Rionero che perde la centralità per la radioterapia, depotenziati gli ospedali di Melfi e Venosa, 3 istanze di permessi di ricerca idrocarburi nel Vulture-Altobradano che coinvolge 21 comuni dell’area, il cementificio di Barile e Fenice a Melfi sono alcuni dei punti caldi su cui si scaglia Gianni Leggieri Capogruppo M5S Basilicata.

In una nota del pentastellato si legge:

“Prima la cancellazione del Tribunale di Melfi in favore di quello di quello di Lagonegro con la conseguenza che oggi, il Tribunale di Potenza i tempi medi dei procedimenti sono i più alti d’Italia.

Poi la sanità, con un piano sanitario che non presenta alcun riferimento all’IRCSS CROB di Rionero, al quale, anzi, viene tolta la centralità riguardo alla radioterapia.

Stesso sorte riguardo agli ospedali di Melfi e Venosa soggetti ad un forte e crescente depotenziamento.

Poi c’è il petrolio, quella fonte di energia fossile che fa arricchire a tanti tranne che ai territori nei quali risiedono i giacimenti.

L’esempio concreto della Val d’Agri ci dice che le nostre coltivazioni di olio e vite (senza dimenticare il crescente mercato del miele), eccellenze riconosciute a livello internazionale, andrebbero ad essere inevitabilmente pregiudicate.

Il Vulture-Altobradano, infatti, è interessato da 3 istanze di permessi di ricerca denominati rispettivamente “La Bicocca”, “Palazzo San Gervasio”, “San Fele” e “Frusci” e che riguardano i comuni di:

  • Acerenza;
  • Banzi;
  • Forenza;
  • Genzano di Lucania;
  • Ginestra;
  • Maschito;
  • Montemilone;
  • Oppido Lucano;
  • Pietragalla;
  • Palazzo San Gervasio;
  • Ripacandida;
  • Venosa;
  • Barile;
  • Melfi;
  • Rapolla;
  • Atella;
  • Bella;
  • Filiano;
  • Muro Lucano;
  • Ruoti;
  • San Fele.

Anche in tal caso, la politica lucana risulta latitante se non suddita alle grandi lobby.

Senza parlare degli ecomostri di Fenice e Cementificio di Barile.

Oggi, in vista delle prossime elezioni politiche del 2018, il territorio viene smembrato da un nuovo disegno geopolitico che vede l’accorpamento del collegio del Vulture-Altobradano a quello di Matera.

Una decisione incomprensibile e frutto solamente di meri e beceri calcoli elettorali di una classe politica ormai al capolinea.

Ormai le leggi elettorali e i collegi si fanno in base ai sondaggi e per penalizzare qualche forza politica. Una tattica che non porterà i suoi frutti se i cittadini del Vulture-Altobradano dimostreranno di non voler essere più sudditi di nessuno”.